COMUNICATO STAMPA - USB P.I. INPS SCRIVE A GOVERNO E PARLAMENTO. RIMUOVERE PRESIDENTE E DIRETTORE GENERALE DELL'INPS, IMBARAZZANTE IL LORO CONFLITTO D'INTERESSI

COMUNICATO STAMPA

Nazionale -

La USB Pubblico Impiego INPS questa mattina ha inviato una lunga nota al Presidente del Consiglio, ai Ministri del Lavoro e dell’Economia che vigilano sull’attività dell’INPS e ai Presidenti dei Gruppi Parlamentari di Camera e Senato per chiedere la rimozione di Tito Boeri e Massimo Cioffi dall’incarico di presidente e direttore generale dell’INPS, evidenziando l’imbarazzo che si vive all’interno dell’Ente di previdenza per il doppio conflitto d’interessi.   

 

Dichiara Luigi Romagnoli dell’Esecutivo nazionale della USB Pubblico Impiego INPS – “Dopo che a febbraio era uscita la notizia dell’indagine della Procura di Nocera sull’evasione di 40 milioni di euro da parte dell’ENEL in occasione di esodi incentivati gestiti da Cioffi, all’epoca  capo del personale di quell’azienda, pochi giorni fa si è saputo di una presunta truffa ai danni dell’INPS da parte del Gruppo Editoriale l’Espresso, con il quale Boeri ha una duratura collaborazione professionale sospesa temporaneamente per svolgere l’incarico di presidente dell’Istituto di previdenza”.

 

“Nella nota – prosegue il dirigente sindacale della USB – citiamo anche alcuni episodi che ci portano a sostenere che i ventuno mesi di governo dell’INPS da parte di Boeri sono stati tutt’altro che trasparenti”.

 

“Il presidente dell’INPS – incalza Romagnoli – cerca di far passare scelte organizzative che mortificano il ruolo del direttore generale nel processo di selezione della dirigenza. Boeri e Cioffi sono ai ferri corti e questo contrasto produce uno stallo generale che  incide negativamente sul livello dei servizi”.

 

Conclude il delegato nazionale della USB – “Abbiamo chiesto al Governo la nomina di un Commissario straordinario e di un direttore generale che abbiano maturato esperienze professionali in campo previdenziale, in attesa di una governance che restituisca collegialità al governo dell’INPS. Infine abbiamo sottolineato che senza 6.000 nuove assunzioni nei prossimi quattro anni l’INPS non potrà più svolgere le proprie funzioni”.