CONTACT CENTER INPS A PREZZI STRACCIATI. DE BENEDETTI VINCE LA GARA CON L'82% DI RIBASSO
Comunicato n. 23/19
Si può vincere una gara con l’82% di ribasso rispetto al costo preventivato? Sembra di sì e a darne notizia è stato il giornale on-line abruzzoweb.it, pubblicando a dicembre l’esito della gara di gestione del contact center dell’INPS, l’Istituto governato fino a venti giorni fa da Tito Boeri, l’economista bocconiano che ha fatto della trasparenza il suo mantra, salvo poi inanellare una serie di scelte discutibili e poco trasparenti delle quali abbiamo a lungo trattato nei quattro anni del suo mandato.
A vincere la gara per la gestione del contact center INPS è stato il gruppo industriale COMDATA, controllato per 80% dal fondo americano CARLYLE GROUP, il cui consigliere delegato per la divisione europea è Marco De Benedetti, figlio di Carlo, il noto editore del Gruppo l’Espresso e la Repubblica. Il fondo CARLYLE, molto attivo ai tempi della cartolarizzazione degli immobili pubblici, in Italia gestisce anche RIELLO, MONCLER, TWIN-SET, MARELLI MOTORI, SEMATIC, AVIO. La società di De Benedetti si è aggiudicata l’appalto con un ribasso imbarazzante. Delle due l’una: o la base individuata per la gara era troppo alta e di questo bisognerebbe chiedere conto all’INPS, oppure l’offerta di COMDATA è troppo bassa ed a rimetterci sarà la qualità del servizio ed i diritti dei lavoratori addetti alla telefonia, salvo che non vi siano futuri aggiustamenti economici in corso d’opera, come accade di sovente. In ogni caso sarebbe opportuno un approfondimento per garantire che l’affidamento del servizio sia fatto con la massima trasparenza. A quanto è dato sapere se ne sta occupando l’ANAC di Raffaele Cantone.
Non abbiamo elementi per mettere in dubbio la regolarità della gara, ma è opportuno che una società che fa capo alla famiglia De Benedetti, alla quale è legato per rapporti professionali il presidente dell’INPS, si proponga per gestire un servizio dell’Istituto previdenziale? Lasciamo a voi giudicare. Da parte nostra non possiamo che ribadire la necessità della massima trasparenza negli appalti affidati dall’INPS a società esterne e, nel caso del contact center, sottolineiamo che la USB è stata sempre contraria all’esternalizzazione del servizio ed ha chiesto più volte che fosse gestito internamente con personale assunto tra gli operatori telefonici impiegati attualmente nelle società private, ai quali si garantirebbe peraltro un giusto contratto ed un avvenire stabile. Un servizio gestito in forma diretta costerebbe di meno e offrirebbe maggiore funzionalità e professionalità. Ma c’è a chi interessa tutto questo?