PRODUTTIVITA' E RECUPERO ASSEGNO DI GARANZIA

Comunicato n. 25/19

In allegato la nota USB su recupero assegno di garanzia sospeso inviata all'amministrazione

Nazionale -

 

RECUPERO ASSEGNO DI GARANZIA SOSPESO

DOPO LA LETTERA DELLA USB L’INPS INTERESSA L’AVVOCATURA

Ieri pomeriggio l’amministrazione centrale ha tenuto due incontri: quello del tavolo sindacale con le organizzazioni firmatarie del CCNL e, a seguire, quello con la USB che, come è ormai noto a tutti, è esclusa dal tavolo sindacale per l’assurda regola contrattuale che vincola il diritto al confronto in ambito aziendale alla firma del CCNL.

La USB in mattinata aveva inviato all’amministrazione una nota (che vi alleghiamo) nella quale chiedeva se sulla vicenda del recupero dell’assegno di garanzia, sospeso a seguito dell’accordo sindacale del 27 ottobre 2007, fosse stata interessata l’avvocatura centrale in merito alla controversia riguardante il periodo da cui far partire il calcolo per la prescrizione decennale. 

Nell’incontro pomeridiano l’amministrazione si è impegnata a porre un quesito all’avvocatura, annunciando tuttavia che proseguirà nell’azione di recupero delle somme indebite senza attendere tale parere.

Ci sembra un comportamento non costruttivo né tanto meno dialogante, in quanto l’interruzione dei termini a febbraio c’è stata ed è opportuno attendere il pronunciamento dell’avvocatura dell’INPS per le necessarie valutazioni. 

Come abbiamo scritto nella nota, qualora si dovesse addivenire ad un recupero delle somme indebite, in ogni caso si ritiene opportuno che si recuperi la somma al netto delle ritenute fiscali e che sia ammortizzata con un piano decennale, così da non pesare sui bilanci delle famiglie coinvolte.

Chiediamo un opportuno supplemento di riflessione all’amministrazione, ritenendo che non sia conveniente per nessuno determinare uno strappo che produrrebbe un contenzioso dagli esiti incerti per entrambe le parti in causa.

 

PRODUTTIVITA’ 2018, SIAMO ALLA CONTA FINALE

Nello stesso incontro di ieri pomeriggio l’amministrazione ha fornito i dati relativi alla produttività 2018. I problemi sono concentrati nell’incentivo speciale, dove cinque sedi si attestano a 80 (Trieste, Palermo, Roma Eur, Roma Montesacro, Napoli); una sede a 85,73 (Genova); tre sedi a 90 (Imperia, Rieti, Potenza). Nel complesso siamo di fronte ad una situazione nettamente migliore di quella che si presentava all’indomani dei dati di settembre, quando erano 33 le sedi che subivano una decurtazione dell’incentivo. Tuttavia non riusciamo a gioire, perché in un contesto complicato come quello attuale, con un personale ridotto all’osso, nessuna sede dovrebbe subire decurtazioni.

Siamo convinti che ci siano ancora margini per una maggiore riflessione e che la situazione possa migliorare, magari approfondendo ulteriormente le giustificazioni presentate dai direttori di sede rispetto ai mancati obiettivi. Non ci arrendiamo e andiamo avanti, finché ci saranno spazi, anche piccoli, di recupero, perché nessuno sia lasciato indietro.