DA QUANDO C'E' BRUNETTA…

In allegato il comunicato n. 19/08 e la nota alla Redazione della trasmissione televisiva di La7

Nazionale -

 

Il 28 maggio il ministro Renato Brunetta ha consegnato ai sindacati il “piano industriale” di riforma della pubblica amministrazione, nel quale si prevede, tra le altre cose, di trasformare gli Enti previdenziali, quindi anche l’INPS, in SpA (società per azioni) o Agenzie.

 

Il giorno precedente lo stesso ministro, intervenendo alla trasmissione “otto e mezzo” su La7, sempre a proposito dell’INPS, aveva parlato di una esternalizzazione attuata dall’Ente per la liquidazione delle pensioni, con una produttività esterna di sei volte maggiore a quella interna.

 

Ovviamente le cose non stanno così e qualcuno ha informato male il ministro. Magari sono gli stessi che, con le loro soffiate, contribuiscono a mantenere l’INPS sotto il fuoco di fila della stampa nazionale. Certo, ci saremmo aspettati un’immediata smentita da parte degli organi dell’Istituto o magari direttamente dall’ufficio relazioni esterne dell’Istituto, ma probabilmente il nuovo corso politico e la scadenza dei mandati “impongono” assoluta discrezione ed obbedienza, anche di fronte ad evidenti e grossolane inesattezze.

 

E’ anche in questi casi che si valuta l’indipendenza di un Ente pubblico come l’INPS dal potere politico, ma i nostri vertici hanno da tempo rinunciato a far valere l’autonomia, riconosciuta per altro dalla Legge 88/’89, finendo per trasformare il maggior Ente previdenziale in un ufficio del ministero del lavoro.

 

In ogni caso, alla mancanza di solerzia dei nostri vertici abbiamo deciso di supplire noi, inviando una nota alla redazione della trasmissione televisiva di La7, nota che alleghiamo al comunicato.

 

Ma torniamo al “piano industriale” del ministro Brunetta, per elencare in sintesi le proposte contenute nel documento:

  • Riduzione degli attuali comparti di contrattazione del pubblico impiego, accorpando settori attualmente distinti;
  • Valutazione della dirigenza e del personale contrattualizzato;
  • Trasformazione degli Enti previdenziali in SpA o Agenzie;
  • Chiusura delle sedi con meno di 20/30 dipendenti;
  • Maggiore mobilità del personale;
  • Esternalizzazioni delle attività non strettamente istituzionali (amministrazione del personale – informatica – economato – ecc. ???)
  • Inasprimento delle sanzioni disciplinari per le inadempienze meno gravi;
  • Incentivazione individuale.

 

La RdB-CUB ha respinto da subito le modalità di relazione sindacale imposte dal ministro per la partecipazione all’incontro del 28 maggio: un solo rappresentante per sigla e 48 ore di tempo per fornire un parere sul documento.

 

La RdB-CUB per protesta ha disertato l’incontro ed il consiglio nazionale di pubblico impiego previsto per domani a Roma deciderà le iniziative di lotta, anche in merito al documento presentato dal ministro. Altri, invece, non solo hanno ritenuto utile partecipare alla farsa del 28 maggio, ma si sono affrettati a lodare il ministro Brunetta per le modalità di relazione e, soprattutto, per i contenuti del “piano industriale”. Poi all’INPS fanno vedere che rappresentano gli interessi dei lavoratori e che si battono con animo “gajardo e tosto” contro le ingiustizie!!!

 

 

Noi non parliamo con lingua biforcuta,

ma usiamo le stesse parole sia con i ministri sia con i lavoratori.

 

 

RdB-CUB PI INPS

 

 

 

 

 

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Alla redazione di “otto e mezzo”

c/o emittente televisiva La7

 

 

 

Oggetto: trasmissione del 27 maggio 2008.

 

 

In merito alla puntata di “otto e mezzo”, trasmessa lo scorso 27 maggio, nella quale era ospite il ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione, On. Renato Brunetta, la scrivente organizzazione sindacale RdB-CUB intende confutare l’errata affermazione del ministro su un presunto affidamento all’esterno della liquidazione delle pensioni INPS.

E’ fin troppo facile, per chi si occupa quotidianamente dell’attività del maggior Ente previdenziale pubblico, smentire l’affermazione del ministro, in quanto palesemente infondata. Tuttavia si intende sottolineare la gravità anche della sola previsione di una tale scelta, che metterebbe a rischio il trattamento di dati sensibili, rispetto ai quali il dipendente pubblico ha precisi obblighi, e richiederebbe una professionalità che solo anni di impegno e di continuo aggiornamento possono garantire.

Il ministro Brunetta non ha dimostrato soltanto di essere disinformato, ma con grande leggerezza ha affermato di essere in possesso di dati che indicano che tale attività, affidata all’esterno, ha fornito una produttività di sei volte superiore a quella dei dipendenti dell’Ente previdenziale, nel palese intento di supportare in qualche modo la tesi che l’impiegato pubblico è un fannullone. Peccato per il ministro che questi dati non esistono poiché, come evidenziato in precedenza, non esiste alcuna esternalizzazione dell’attività di liquidazione delle pensioni INPS.

In questi giorni si è attesa invano una presa di posizione dei vertici dell’Ente previdenziale, per ristabilire la verità e per difendere il lavoro dei dipendenti dell’Istituto, che da oltre ventitre anni hanno una parte del salario legata ad obiettivi di maggiore produttività.

E’ inaccettabile che il mondo dell’informazione si presti ad una generica campagna diffamatoria nei confronti dei pubblici dipendenti, senza che sia data la possibilità di un confronto serio sull’evoluzione organizzativa degli uffici pubblici, sugli organici e sui carichi di lavoro.

La scrivente organizzazione sindacale chiede gentilmente alla redazione di “otto e mezzo” di dare conto in trasmissione della presente nota e delle svariate mail inviate nei giorni scorsi da dipendenti INPS in merito alle affermazioni del ministro Brunetta.

 

 

 

 

Roma, 3 giugno 2008                                   p. RdB-CUB Pubblico Impiego INPS

                                                                                  Luigi Romagnoli