I LAVORATORI BOCCIANO IL BANDO PER IL PROFILO VIGILANZA E CHIEDONO ALLA USB DI INTERVENIRE
Comunicato n. 24/14
Una valanga di mail di protesta contro la bozza di bando nazionale di selezione per 136 posti nel profilo Vigilanza. Un coro di opposizione che contesta radicalmente i contenuti della proposta dell’amministrazione. Ma andiamo con ordine.
Il bando per il passaggio al profilo Vigilanza è riservato al personale di Area C nato dopo il 1° gennaio 1958 e in possesso del diploma di laurea, anche triennale, in discipline giuridico/economiche.
E’ prevista una preselezione dei candidati a livello regionale attraverso un colloquio su argomenti inerenti il profilo Vigilanza. E’ stabilito un numero massimo di idonei da avviare alla successiva fase selettiva nazionale.
Anche la selezione nazionale si svolge sulla base di un colloquio con il Nucleo di valutazione della Direzione generale. Il colloquio potrà dare un massimo di 60 punti, mentre un massimo di 40 punti sono previsti per la storia professionale del candidato.
I candidati risultati vincitori della selezione saranno avviati ad un corso di formazione al termine del quale saranno inquadrati nel profilo Vigilanza.
Le contestazioni riguardano: l’età anagrafica dei candidati, che blocca la partecipazione a chi è nato prima del 1958; il possesso di laurea in discipline giuridico/economiche, che impedisce la partecipazione alla selezione ai laureati in altre discipline e ai diplomati; i criteri di selezione, che appaiono ancora una volta del tutto discrezionali.
Anche gli attuali ispettori di vigilanza C1 si fanno sentire, perché temono che un ingresso massiccio di neo ispettori C3/C4/C5 blocchi i loro futuri sviluppi ai livelli economici superiori.
Altre proteste arrivano dal personale dell’Area B. L’esclusione dalla selezione è prevista dal contratto nazionale di lavoro che riserva il profilo Vigilanza al solo personale di Area C.
Insomma, un bel pasticcio, che finisce per scontentare tutti. Uniamo la nostra protesta a quella dei lavoratori e contestiamo radicalmente il bando per non ripetere gli errori di alcuni anni fa della precedente selezione. Sottolineiamo, inoltre, che ci sono ancora idonei inseriti nella graduatoria del concorso pubblico per ispettori di vigilanza. E’ necessario, quindi, un impegno preventivo in merito all’assunzione di nuovo personale e al pieno utilizzo di tale graduatoria, al pari delle altre graduatorie valide fino al 2016.
Abbiamo sempre sostenuto che le selezioni dovessero assicurare trasparenza ed oggettività, mentre ci sembra che la proposta dell’amministrazione lasci ancora una volta ampi margini alla discrezionalità adottando gli stessi criteri selettivi utilizzati per l’assegnazione delle posizioni organizzative. I test di tipo professionale ci sembrano l’unico strumento che attualmente possa assicurare oggettività di giudizio e trasparenza nella selezione.
Oltre all’inammissibile vincolo sul limite d’età, escludere i diplomati è inaccettabile e anacronistico in una selezione interna tra personale che ha maturato anche trent’anni di attività lavorativa all’INPS. Per la USB andrebbe valutata esclusivamente la professionalità del personale, ancor di più dopo la penosa esperienza delle lauree conseguite nel periodo in cui con manica larga si riconoscevano punti formativi di favore a seconda della qualifica rivestita.
Così com’è quel bando non sarà mai sottoscritto dalla USB. Occorrono cambiamenti radicali. Chi ci sta?