I NUOVI COLONNELLI E LA DITTATURA SINDACALE

In allegato il comunicato n.81/07 e il comunicato stampa del 19.12.07

Nazionale -

Che l’affermazione della RdB dell’INPS alle recenti elezioni RSU turbasse i sonni dei sindacati confederali lo immaginavamo, ma invocare l’applicazione di una norma infame e non democratica per ostacolarci è un segnale di estrema debolezza: la stessa fragilità delle dittature, che per affermarsi hanno bisogno di liquidare ogni voce di dissenso e di indipendenza.



Già qualche giorno fa, alla ripresa delle trattative dopo le elezioni RSU di novembre, si respirava un’aria pesante.

La CISL infrangeva una consuetudine consolidata nel tempo ed impediva alla RdB e all’ANMI-FEMEPA di allegare una nota a verbale al contratto integrativo dei medici.

Tutte le altre organizzazioni sindacali si accodavano all’arroganza del maggior sindacato dell’Istituto.

La nota a verbale diventava così una firma con riserva scritta, pubblicata sul sito delle relazioni sindacali ma non allegata all’accordo inviato nelle sedi. Le arzigogolate nuove regole imposte da CGIL-CISL-UIL-CISAL in una mattina di dicembre.

Ieri sono andati oltre.

La CISL ha chiesto che alla RdB fosse impedito di partecipare alla definizione del contratto integrativo 2007, non avendo sottoscritto il contratto collettivo nazionale di lavoro 2006-2009.

Alla CISL si sono accodate la UIL ed una CGIL piuttosto incattivita, che dava al sindacato di base 24 o al massimo 48 ore per firmare il CCNL ed essere così ammesso al tavolo sindacale.

Non una parola dalla CISAL che, in piena campagna RSU, è andata di nascosto a firmare il contratto collettivo ed oggi può continuare a fare il cane da guardia del sindacato concertativo.

Per la verità, la RdB al momento della ratifica del CCNL 2006-2009 avvenuta il 1° ottobre 2007, si era riservata di decidere in merito all’eventuale sottoscrizione a seguito di una consultazione dei lavoratori da terminare entro il 15 dicembre, elaborando un questionario che riassumeva i contenuti del contratto.

Ebbene CGIL-CISL-UIL, non dando alcun peso alla consultazione, pretendevano che già ieri, 17 dicembre, la RdB sciogliesse la riserva. Invocavano quindi l’applicazione dell’Art. 8, comma 1, del CCNL del 16 febbraio 1999,  che prevede l’obbligo della sottoscrizione del contratto di comparto per poter partecipare alla contrattazione decentrata di ente.

E questo indipendentemente dalla riconosciuta e consolidata rappresentatività raggiunta da tempo dalla RdB, che all’INPS alle recenti elezioni RSU ha ottenuto il 15% dei voti.

E’ come se un deputato liberamente eletto dal popolo venisse estromesso dal parlamento per non aver votato una legge.

Per il sindacato le regole democratiche non valgono.

L’amministrazione, dopo un primo tentennamento, si è prestata al gioco ed ha estromesso la RdB dalla trattativa.

Si apre una fondamentale questione di democrazia sia generale che sindacale: si vuole liquidare l’unica voce indipendente e alternativa a CGIL-CISL-UIL.

In questo contesto, la firma o meno del contratto diventa questione relativa: risulta invece necessario un profondo cambiamento delle regole sindacali.



A partire dalle singole sedi deve prendere l’avvio una convinta campagna per l’affermazione della democrazia sindacale, per una legge sulla rappresentanza che definisca regole condivise e favorisca la partecipazione attiva dei lavoratori, rafforzando il potere delle RSU e prevedendo l’eleggibilità di rappresentanti dei lavoratori ad ogni livello di contrattazione. Solo così si riconoscerà piena dignità e ruolo alle rappresentanze sindacali unitarie.

E’ una battaglia lunga e difficile, ma non ci faremo certo intimidire dal regime dei nuovi colonnelli, ai quali ci rivolgiamo con una celebre battuta del principe De Curtis: “Avete voluto carta bianca? E allora vi ci potete pulire il c…”.

Roma, 18 dicembre 2007

 


No alla dittatura dei sindacati concertativi




La RdB-CUB è stata estromessa dalla contrattazione di secondo livello all’INPS per non aver sottoscritto il contratto collettivo nazionale di lavoro 2006-2009.



CGIL-CISL-UIL non hanno atteso la conclusione della consultazione tra i lavoratori promossa dal sindacato di base ed hanno chiesto l’applicazione della norma contrattuale che prevede l’obbligo della firma del CCNL per poter partecipare alle trattative di ente.



“Una norma assolutamente non democratica che da anni chiediamo di abrogare – esordisce Luigi Romagnoli, coordinatore nazionale della RdB-CUB – A nulla vale aver ottenuto all’INPS il 15% dei voti alle recenti elezioni RSU di novembre ed essere ampiamente rappresentativi nel comparto Parastato se poi si è costretti a firmare il contratto collettivo per partecipare alla contrattazione decentrata”.



“Siamo di fronte ad una vera dittatura sindacale imposta dai sindacati concertativi – prosegue il delegato delle Rappresentanze di Base – Si prende a pretesto la mancata firma del contratto collettivo per cercare di mettere a tacere l’unica voce sindacale realmente indipendente e conflittuale”.



“La democrazia sindacale diventerà tema centrale delle nostre iniziative – conclude Luigi Romagnoli – e non lasceremo che i sindacati concertativi si approprino del monopolio della rappresentanza dei lavoratori. Occorre partire da due obiettivi: rafforzare il potere delle RSU, prevedendo l’elezione diretta dei rappresentanti dei lavoratori a tutti i livelli di contrattazione nelle singole amministrazioni e riconoscere alle organizzazioni che raggiungono la rappresentatività sindacale il diritto alla contrattazione indipendentemente dalla firma o meno degli accordi”.



Roma, 19 dicembre 2007