INPS, CGIL-CISL-UIL NASCONDONO IL LORO FALLIMENTO, LA SOLITA ACCUSA A CHI NON FIRMA GLI ACCORDI

Comunicato n. 37/16

Nazionale -

CGIL-CISL-UIL invece di interrogarsi su dove sta andando l’INPS, prendere posizione sull’ultimo scandalo che sta investendo l’Istituto a seguito dell’inchiesta “Labirinto”, denunciare la politica clientelare del presidente e il suo tentativo di cucirsi addosso un ruolo da padre padrone dell’ente previdenziale, preferiscono dirottare l’attenzione dei lavoratori sulle “meraviglie” del contratto integrativo 2015, ratificato definitivamente venerdì scorso, tralasciando ovviamente di ricordare la loro responsabilità rispetto ad un accordo che non prevede per il 2015 alcun passaggio al livello economico superiore, nemmeno per i lavoratori delle Aree A e B, che continuano a svolgere da anni le mansioni superiori senza alcun riconoscimento.

 

E’ questa la motivazione che ha portato la USB a non sottoscrivere quel contratto integrativo. Oltretutto va ricordato che al momento della sottoscrizione dell’ipotesi di accordo, il 17 febbraio 2016, alla USB fu reso impossibile partecipare alla fase conclusiva della trattativa perché impegnata nella preparazione della grande manifestazione nazionale del 19 febbraio, che si svolse davanti alla direzione generale e che diede il via alla campagna LIBERIAMO L’INPS. La fretta di CGIL-CISL-UIL nel chiudere l’accordo era dovuta proprio al tentativo di distogliere l’attenzione dei lavoratori da quell’iniziativa di protesta, evidenziando ancora una volta il loro scarso interesse a difendere l’Istituto ed a denunciare le illegalità che ne compromettono l’immagine. La sterile polemica su chi non firma mai gli accordi serve a nascondere il loro fallimento e la scelta di recitare il ruolo dei cani fedeli che si accontentano dell’osso che ogni tanto gli allunga il padrone. Per tornare ai contenuti del contratto integrativo 2015, riportiamo un passaggio del volantino USB n. 10 del 18 febbraio 2016, all’indomani della sottoscrizione dell’ipotesi di accordo – Dove sono i passaggi 2015? Dov’è l’attenzione per i livelli retributivi più bassi? Dove sono le risposte al mansionismo? Dov’è la critica al nuovo modello organizzativo? – La parola data ai lavoratori sullo sblocco delle selezioni a partire dal 1° gennaio 2015 non può essere tradita in nome di accordi fatti sottobanco con l’amministrazione per lo slittamento delle selezioni al 2016. E’ ovvio che CGIL-CISL-UIL non possono capire la coerenza della USB, perché la coerenza non è nel loro dna. Se tutti i sindacati dell’ente si fossero fatti sentire dall’amministrazione, è del tutto evidente che i passaggi si sarebbero potuti fare dal 2015.

 

CGIL-CISL-UIL nel loro comunicato di venerdì 8 luglio “dimenticano” di riferire su un altro “piccolo” particolare: il saldo dell’incentivo 2015 non sarà erogato prima di settembre/ottobre, per scaglionare le competenze dovute ai lavoratori e fare in modo che ogni mese siano contenti di prendere qualcosa. A luglio ci saranno i rimborsi della dichiarazione dei redditi (per chi è a credito), ad agosto l’anticipo dell’incentivo relativo al secondo trimestre del 2016, a settembre od ottobre il saldo 2015. L’obbiettivo fin troppo ovvio è cercare di imbonire con i quattro soldi dell’incentivo i lavoratori dell’ente ed evitare che possano svegliarsi dal torpore in cui CGIL-CISL-UIL cercano di mantenerli il più a lungo possibile. E magari si aspettano pure un grazie per l’ulteriore ritardo di tre mesi con cui sarà pagato l’incentivo di un anno fa.

 

USB pretende l’immediato pagamento del saldo 2015 e lo pretende non in nome di una firma apposta su un foglio di carta ma in nome della salvaguardia dei diritti e della dignità dei lavoratori, calpestati da chi ritiene di non dover rispondere a nessuno del proprio operato perché abituato a galleggiare, grazie al sostegno di una parte dei lavoratori che preferisce lasciare che le cose, pur schifose, continuino a fare il loro corso.

 

E’ tempo di cambiare. E’ tempo di aria pulita.

LIBERIAMO L’INPS