LA CISL DELL'INPS APPLICA IL "METODO BOFFO" CONTRO CGIL-UIL-CISAL-RdB
Comunicato n. 51/10 (1/2)
Spargere menzogne a destra e a manca, alla fine qualcosa dovrà pur rimanere. Che sia questo il “vero” percorso tanto propagandato dalla Cisl dell’INPS? Ogni occasione è buona, infatti, per accusare le altre organizzazioni sindacali dell’Ente di inadeguatezza ed ascriversi i meriti dei risultati ottenuti, che peraltro si limitano per ora ai 2 euro di aumento del buono pasto, provvedimento deciso in concomitanza (casuale?) con la giornata di mobilitazione nazionale promossa da Cgil-Uil-Cisal-RdB lo scorso 9 settembre. Ma la Cisl ne reclama la paternità assoluta.
Quella stessa Cisl che, per anni, ci ha rimproverato di occuparci troppo nei comunicati di quanto affermavano e facevano le altre sigle, “consigliandoci” di limitarci ad esporre le nostre tesi, senza polemizzare con gli altri. Negli ultimi mesi è evidente che quella organizzazione sindacale razzola in un modo ben diverso da come ha predicato in passato.
Faremmo volentieri a meno di polemizzare, ma quanto accaduto il 17 settembre non può essere taciuto. Il Coordinamento Nazionale Fp Cisl dell’INPS, questa volta senza la firma di Di Fusco (paura di un’eventuale querela? tranquilli, non tutti si comportano come la Cisl…), ha divulgato un comunicato nel quale si ringraziavano i colleghi che avevano inviato a quel sindacato “infinite” e-mail nelle quali dichiaravano di essersi trovati coinvolti in un referendum al quale non avevano mai partecipato. La Cisl, dunque, senza giri di parole, ha accusato Cgil-Uil-Cisal-RdB di aver truccato i dati della consultazione del 15 settembre sulle “Linee guida del contratto integrativo 2010”. Il “metodo Boffo” applicato al sindacato.
Bene, sgombriamo il campo da qualunque equivoco. Noi siamo pronti a dimostrare, con firme, documentazione e dati alla mano, che la consultazione del 15 settembre si è svolta nella massima correttezza, la Cisl è pronta a fare altrettanto? Quante sarebbero queste “infinite” e-mail? Si scelga luogo e data e noi siamo pronti, altrimenti si sia seri e si accetti con lealtà il risultato della consultazione. Invece di calunniare chi ha dato voce ai lavoratori, la Cisl farebbe bene a ritirare la firma dall’accordo del 14 luglio, prendendo atto di trovarsi in assoluta minoranza non solo rispetto alle altre organizzazioni sindacali ma, soprattutto, in rapporto con i lavoratori dell’Ente.