1 OTTOBRE 2010, SEDI INPS CHIUSE PER PROTESTA. A ROMA IN 1.500 ALL'ASSEMBLEA NAZIONALE ALL'EUR.

COMUNICATO STAMPA

Nazionale -

 

Era da tempo che all’INPS non si assisteva ad una simile dimostrazione di forza da parte dei lavoratori. Il 1° ottobre le sedi sono rimaste pressoché deserte per la grande partecipazione alle assemblee regionali indette da CGIL-UIL-CISAL-RdB. All’assemblea nazionale, convocata presso la Direzione Generale dell’Ente, a Roma Eur, hanno partecipato più di 1.500 lavoratori, provenienti da tutto il territorio, che hanno riempito Piazzale delle Nazioni Unite, sotto le finestre degli uffici del Presidente e del Direttore Generale dell’INPS.

 

“Abbiamo reso la protesta visibile agli occhi di un’amministrazione che si ostinava a non vedere il malessere dei lavoratori – dichiarano i coordinatori di CGIL-UIL-CISAL-RdB dell’INPS – Da oltre dieci mesi aspettiamo la firma definitiva del contratto integrativo 2009, fermo ai ministeri vigilanti”.

 

“Ma la nostra non è solo una vertenza economica – proseguono gli esponenti sindacali – nella piattaforma, al primo punto, abbiamo messo il rilancio della previdenza pubblica, per assicurare in futuro una pensione dignitosa ai giovani di oggi. Vogliamo che l’INPS torni ad essere realmente l’asse centrale di un Welfare che guardi ai meno fortunati e mantenga in mani pubbliche i servizi erogati oggi ai cittadini”.

 

“Abbiamo circondato il palazzo dell’INPS con una catena umana, indossando magliette con la scritta “Difendiamo l’INPS” – riferiscono i responsabili di CGIL-UIL-CISAL-RdB – perché sia chiaro a tutti che i lavoratori non accetteranno politiche di ridimensionamento delle funzioni dell’Inps e difenderanno l’ente da ogni tentativo di smantellamento ed esternalizzazione di servizi”.

 

“Nel corso della manifestazione il Presidente Mastrapasqua ci ha voluto incontrare – riferiscono i sindacalisti – per prometterci lo sblocco del contratto integrativo 2009 entro una settimana e la disponibilità a rivedere i contenuti dell’accordo sul 2010 firmato solo dalla CISL. Abbiamo colto favorevolmente queste aperture, ribadendo, tuttavia, che non accetteremo una versione definitiva del contratto integrativo peggiorativa di quella che abbiamo firmato a novembre del 2009”.

 

“A fine assemblea i lavoratori presenti a Roma ci hanno dato il mandato di dichiarare lo sciopero – concludono gli esponenti di CGIL-UIL-CISAL-RdB – qualora entro 15 giorni non si arrivi alla ratifica del contratto integrativo 2009”. 

 

 

 

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