C'E' CHI OLTRE ALLA TESTA CI METTE IL CUORE

Nazionale -

 

Dalla mattinata di ieri stiamo presidiando gli uffici del direttore generale e il piano della presidenza per bloccare l’applicazione dei contenuti del messaggio N. 24667 e della circolare N. 129. L’amministrazione si è inizialmente rifiutata di attivare la concertazione e la consultazione a livello nazionale e solo la nostra determinazione ha portato alla sospensione dei citati provvedimenti, con il rinvio degli incontri già programmati sul territorio.

 

Nel corso del presidio è giunta la nota con la quale il Ministero dell’Economia ha certificato il Fondo di Ente per il 2009. Purtroppo sembrerebbe confermato il taglio di circa 12 milioni di euro che era stato anticipato nei nostri precedenti comunicati. Per quanto riguarda lo scorrimento delle graduatorie interne, l’Economia rinvia ad un imminente parere della Funzione Pubblica.

 

E’ indubbio che la mobilitazione dei lavoratori abbia influito sull’accelerazione della certificazione del contratto integrativo, fermo da mesi ai ministeri, mentre altri dicono di ottenere i risultati lavorando in silenzio, ma è talmente silenzioso il loro lavoro che non lascia tracce. Tuttavia non possiamo accettare un taglio al Fondo di Ente che si somma a quello già effettuato sullo stanziamento per lo straordinario. I conti per noi non tornano!!!

 

Nella serata di ieri, a conclusione della prima giornata di presidio,  è arrivata la convocazione del tavolo sindacale nazionale per lunedì, 11 ottobre, con all’ordine del giorno:

- contratto integrativo 2009 aree professionali;

- estensione della sperimentazione del nuovo modello organizzativo.

Grazie alla grande mobilitazione dei lavoratori e alla nostra iniziativa abbiamo ottenuto che si torni al tavolo sindacale a parlare dei contenuti del contratto integrativo, così come abbiamo costretto l’amministrazione a ricondurre la riorganizzazione all’interno di un confronto sindacale.

 

Lunedì verificheremo contenuti e disponibilità, portando al tavolo sindacale i temi della mozione approvata dall’assemblea nazionale del 1° ottobre, che diventa parte integrante e fondamentale della nostra piattaforma sindacale. Chiederemo, inoltre, un protocollo delle relazioni sindacali che restituisca valore al confronto ed assicuri maggiore trasparenza nell’informazione. Allo stesso tempo rivendicheremo un ritorno alle regole per quanto riguarda la mobilità interna e tra gli enti, nonché su tutte quelle materie, come l’attribuzione delle posizioni organizzative, che sono diventate terreno di clientela e discrezionalità.   

 

Incassata la sospensione dei provvedimenti sulla riorganizzazione e la convocazione al tavolo della trattativa, abbiamo continuato il presidio degli uffici della direzione generale non per il gusto di passare una notte insonne, a discutere di sindacato ed altro, seduti su poltroncine via via sempre più scomode. Abbiamo voluto inviare un preciso messaggio all’amministrazione: l’INPS è dei lavoratori e non dei burocrati che governano l’Istituto in nome di aspettative personali, quindi i tempi e le modalità delle nostre lotte le decidiamo noi. I numerosi messaggi di solidarietà che ci avete inviato ci hanno sostenuto e rinfrancato. Non vogliamo rinunciare alla passione con la quale ci occupiamo di sindacato e, oltre alla vostra testa, vogliamo parlare al vostro cuore. Non facciamolo inaridire, come vorrebbe qualcuno che ha rinunciato a sognare. Buttiamo il cuore oltre l’ostacolo.

 

Restiamo protagonisti del nostro futuro. Confermiamo il blocco delle trattative territoriali fino alla riunione nazionale di lunedì 11 ottobre. Successivamente all’incontro con l’amministrazione valuteremo insieme se ci  saranno le condizioni per un confronto costruttivo o se sarà necessario inasprire le iniziative di lotta, arrivando anche allo sciopero dei lavoratori INPS, come previsto dalla mozione finale dell’assemblea nazionale del 1° ottobre. 

 

 

L’INPS E’ NOSTRO. RIPRENDIAMOCELO. 

FP CGIL INPS         UIL PA  INPS         FIALP - CISAL INPS      RdB PI - USB INPS