LA UIL ROMPE L'UNITA' SINDACALE E SI RICOMPATTA ALLA CISL

In allegato l'IPOTESI DI CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE INTEGRATIVO 2010

 

Nazionale -

 

Nel pomeriggio di giovedì 16 dicembre si è arrivati alla firma del contratto integrativo 2010. La UIL ha deciso di consumare una frattura insanabile con le altre tre organizzazioni sindacali con le quali in questi mesi aveva portato avanti un percorso unitario e, senza procedere ad una riflessione comune sul testo definitivo presentato dall’amministrazione, ha firmato il contratto insieme ad una CISL ansiosa di chiudere la trattativa.

Non disconosciamo il pieno diritto di ciascuna organizzazione sindacale di fare le proprie scelte in piena autonomia, è tuttavia il modo con cui si è arrivati alla firma dell’accordo che ci lascia una profonda amarezza. La UIL si è comportata nello stesso modo della CISL in occasione dell’accordo del 14 luglio sulle Linee guida per il 2010. Allora aveva aspramente criticato il comportamento della CISL, oggi ne ha seguito l’esempio.

Perché meravigliarci? Questo è il Paese dei Scilipoti, dei Calearo, dei Razzi e di tutti quelli disposti ogni giorno a tradire, a rinnegare una coerenza di pensiero, se non proprio di ideale (termine ormai quasi offensivo!!!), per perseguire un tornaconto personale o per la propria parte.

Noi restiamo orgogliosi di quanto abbiamo fatto in questi mesi e sappiamo quanto abbiamo lavorato e quanto il nostro lavoro sia servito anche ad altri per ricostruirsi un’immagine con i lavoratori. Siamo orgogliosi dei risultati raggiunti con l’accordo triennale di programma 2010-2012 e del contributo che abbiamo fornito alla costruzione del contratto integrativo 2010, che tuttavia abbiamo deciso di non firmare perché contiene alcune cose per noi inaccettabili e dimostra, nel complesso, uno scarso coraggio in un momento in cui occorreva, invece, spuntare le armi del governo rispetto ai continui tagli del salario accessorio.

Questo contratto sancisce il trionfo della discrezionalità sul confronto sindacale, sull’attribuzione delle posizioni organizzative, sulla concessione di super incentivi.

Abbiamo tenuto fede all’impegno comune, che era stato preso anche con la UIL, di chiedere l’intervento del direttore generale per cercare soluzioni che permettessero la firma di tutte le organizzazioni sindacali. Il direttore generale ha ritenuto, evidentemente, non prioritario incontrarci ed a questo punto il tempo è scaduto.

Proviamo rabbia ed amarezza per quanto accaduto e volevamo condividere con voi questi sentimenti, sempre più convinti che l’unità sindacale si costruisca dal basso con i lavoratori e non rappresenti la semplice sommatoria di sigle sindacali.

 

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