LAZIO ALLO SBANDO

Comunicato n. 30/11

Roma -

Si sarebbe dovuta svolgere ieri la programmata riunione dell’Osservatorio sulla riorganizzazione, alla luce (si fa per dire) della ennesima inversione di rotta sul nuovo modello organizzativo di cui alla circolare n. 113 del 30 agosto scorso.

Tuttavia la USB, avendo ricevuto ufficialmente conferma in Direzione Generale  circa il mancato conseguimento dell’incentivo 2010 riguardante in totale ben 9 sedi del Lazio su 27 complessive a livello nazionale (vedi doc. 1 allegato), ha imposto un veloce cambiamento dell’ordine del giorno, ritenendo la questione prioritaria.

Le risposte non ci sono comunque piaciute: tra sforzi palesemente inutili (della direzione regionale) e comprensibili demotivazioni (della direzione provinciale), la netta impressione è stata quella che ai vertici dell’amministrazione interessa poco o nulla della periferia ed è troppo facile scaricare dopo su qualcun altro le proprie evidenti responsabilità con un palleggiamento veramente indecoroso di cui abbiamo, francamente, le scatole piene. L’ennesima colossale presa in giro.

Chi non ricorda infatti i proclami, gli annunci e le tanto decantate “sagge alchimie”? E poiché non resta mai traccia di ciò che viene discusso né tanto meno definito a livello regionale (un vero e proprio radicato malvezzo), abbiamo rinnovato la richiesta, in beata solitudine, che tutti gli incontri vengano sempre verbalizzati. A prescindere dalla interpretazione autentica che i due firmatari del CCNI 2010 del 22.07.2011 farebbero bene a chiedere subito (articolo 13 punti 5-6-7-8-9), la CGIL ha proposto la sottoscrizione di un documento unitario che proclami lo stato di agitazione di tutti i lavoratori del Lazio fino a completa definizione della vertenza in atto, al quale insieme alla CISAL abbiamo immediatamente aderito.

Inutile dire che CISL e UIL stanno ancora meditando, com’è loro abitudine, sul da farsi, attente a non disturbare oltremodo il manovratore. Un vero squallore.

E così oggi mentre il gatto, oltre a dedicarsi al controllo di quelli che considera i suoi territori, sostiene sempre e a prescindere ogni singola direttiva regionale, la volpe, avendo probabilmente esaurito il campionario di tappeti in vendita ed essendo sempre meno i partecipanti al gioco delle tre carte in tre mosse, dopo averne insomma combinate di cotte e di crude, “sfruculeia” pure i lavoratori col suo esilarante e anche offensivo: “Cosa ne pensi? Dicci la tua!”. Senza pudore.

In definitiva, del fatto che questa riorganizzazione “abbia tagliato la carne viva della gente” con questo grande mirabile risultato ottenuto... ma a chi volete che importi? Il successivo chiarimento sulla cosiddetta evoluzione del modello organizzativo di cui alla circolare n. 113 e gli ipotetici adeguamenti richiesti della stessa alla organizzazione delle quattro Filiali romane ha infine lasciato il tempo che trova, mentre già bussano alla porta le nuove circolari n. 119 (che sembra recuperare il punto cliente mirando in realtà all’Agenda appuntamenti) e n. 120 (sul responsabile di Unità organizzativa “Gestione delle attività contabili”) entrambe del 14 settembre. La USB ha inoltre invitato la direzione regionale a prendere un impegno preciso  dando adeguate disposizioni in merito, sia per quanto riguarda la attestazione delle nuove competenze assegnate al personale, specie per le aree A e B (vedi doc. 2 allegato), sia per quanto concerne il rispetto delle norme sulla sicurezza.