MA DI QUALE VITTORIA STATE PARLANDO?

Comunicato n. 07/11

Nazionale -

 

Alcuni tribunali del lavoro si sono pronunciati contro l’applicazione immediata del D.Lgs 150/2009, la cosiddetta Riforma Brunetta, stabilendo che è necessario che le norme, prima di essere applicate, siano recepite nei contratti collettivi nazionali di lavoro.

 

CISL, UIL e UGL hanno pensato bene così di mettere “una pezza” alle decisioni dei giudici e si sono precipitati in soccorso del ministro, firmando l’intesa del 4 febbraio 2011 che esaltano come grande vittoria sindacale.

 

Il punto è questo: prima dell’accordo firmato dai sindacati “complici”, l’applicazione immediata della Riforma Brunetta non era così scontata e c’era la possibilità di bloccarla nei posti di lavoro; con l’accordo del 4 febbraio si è accettata l’applicazione delle “famigerate” fasce meritocratiche previste all’Art. 19 del D.Lgs 150/2009 (25/50/25), anche se collegate alle risorse aggiuntive relative ai risparmi e alle maggiori entrate conseguiti dalle singole amministrazioni. Inoltre, si dà il via alla revisione del sistema delle relazioni sindacali, con la previsione di un accordo quadro che recepisca i contenuti della Riforma Brunetta, che vuol dire bloccare definitivamente ogni confronto su: organizzazione del lavoro e gestione del personale.

 

Insomma, CISL e UIL sono contente perché è vero che si applicherà il D.Lgs 150/2009, ma lo si farà con un accordo, mettendoci sotto la firma, che significa accettare tutte le storture previste da quella Riforma che abbiamo sempre affermato rappresenti un attacco profondo e violento ai diritti ed alle condizioni dei lavoratori pubblici.

 

All’INPS addirittura CISL e UIL hanno precorso i tempi e firmato, ben prima dell’accordo del 4 febbraio, un contratto integrativo 2010 che prevede l’applicazione dei contenuti del D.Lgs 150/2009.

 

La nota positiva dovrebbe essere rappresentata dalla salvaguardia delle retribuzioni complessive (comprensive di salario accessorio), conseguite nel corso del 2010, alle quali non si applicheranno i criteri meritocratici delle fasce. Per questo la UIL ha dato ampia pubblicità alla lettera di Pietro Ichino, pubblicata sul Corriere della Sera del 7 febbraio, nella quale il professore e senatore del PD si scaglia contro il ministro del PDL, in sostanza attribuendogli la responsabilità del fallimento della sua stessa Riforma, con una lettura critica che porta Ichino ad essere più a destra di Brunetta, con buona pace della UIL che utilizza tale lettura per esaltare l’accordo del 4 febbraio scorso…

 

C’è una grande confusione sotto il cielo ma, al contrario di quanto sosteneva Mao, la situazione non è per niente eccellente!!!

 

Dobbiamo rispondere a questi venditori di fumo con una grande mobilitazione, che prepari lo sciopero generale dell’11 marzo e respinga senza se e senza ma la Riforma Brunetta e tutti gli accordi del pubblico impiego che peggiorano le condizioni dei lavoratori, a cominciare dall’intesa che ha modificato il modello contrattuale, unificando nella durata triennale la parte normativa e quella economica.

 

Perché CISL e UIL non scrivono un rigo contro il blocco del rinnovo dei contratti di lavoro fino a tutto il 2013???

 

Il 18 FEBBRAIO noi saremo in piazza, per partecipare alle iniziative locali promosse dalla USB. A ROMA, appuntamento davanti il Ministero per la pubblica amministrazione e l’innovazione, CORSO VITTORIO EMANUELE 119, a partire dalle ore 11,30. Per l’occasione è stata indetta un’assemblea per l’intera giornata di tutto il personale INPS della Direzione Generale e delle sedi del Lazio.