MANSIONISMO 2 / IL PASSO DEL GAMBERO DEGLI A3 E B3

(103/19)

Roma -

Che il mansionismo riguardi in modo indistinto tutti i lavoratori delle Aree A e B, indipendentemente dalla posizione economica e dalla singola storia professionale,  speriamo sia un dato acquisito e non si debba ogni volta chiarire di cosa stiamo parlando.

Oggi vogliamo puntare l’attenzione su quei colleghi che alla data di uscita dei bandi 2016 erano già collocati ad A3 e B3 da diversi anni. Con il contratto integrativo 2017, firmato dalla USB, a quei lavoratori eravamo riusciti a far riconoscere una maggiorazione del trattamento economico di professionalità (TEP) rispettivamente di 60 e 65 euro mensili, per indennizzare il loro mancato passaggio in Area C in attesa delle selezioni verticali. Il nostro obiettivo era di estendere successivamente anche agli altri lavoratori delle Aree A e B tale compenso aggiuntivo.

Il contratto integrativo 2018, alla stesura del quale la USB non ha potuto partecipare perché esclusa per non aver firmato il CCNL, ha annullato tale compenso aggiuntivo unificando il valore del TEP da A1 a C3. Si potrà sostenere che tale scelta è equa perché ha accorciato le distanze tra le diverse posizioni economiche, tuttavia a nostro parere non è così, perché dopo quel contratto integrativo si sono riproposte pari pari le differenze retributive con l’area superiore, cosa che in parte eravamo riusciti a colmare.

Invece di favorire la partecipazione dei lavoratori alle selezioni 2018 per portare il più rapidamente possibile tutti ad A3 e B3, i sindacati che hanno firmato quel contratto integrativo hanno caparbiamente escluso una parte di lavoratori. E’ vero che il TEP è stato aumentato per tutti, ed in questo un ruolo lo ha avuto anche la USB seppure fuori dal tavolo sindacale, ma l’aumento complessivo per gli A3 e B3 si è ridotto rispettivamente a 10 e 5 euro mensili, cancellando quel compenso aggiuntivo che serviva a colmare il gap con l’area superiore. Si doveva lasciare la maggiorazione TEP ed estendere progressivamente tale compenso a tutti gli interessati in attesa del passaggio di area, che per molti sarà impossibile ottenere se non cambiano le regole contrattuali.

Il contratto integrativo 2019 dovrebbe prevedere progressioni economiche per le Aree A e B così da collocare tutti ad A3 e B3, ma siamo quasi a metà novembre e le graduatorie dovrebbero uscire entro dicembre. Abbiamo il forte sospetto che neanche quest’anno si vogliano fare tali passaggi, nonostante gli impegni assunti nei contratti integrativi. Si dovrebbe pertanto ripristinare la maggiorazione del TEP per colmare la differenza retributiva con il livello iniziale dell’area superiore: B1 e C1, altrimenti si dica chiaramente che ai mansionisti si vuole imporre il passo del gambero quando c’è da riconoscerne i meriti e le responsabilità dell’Area C quando c’è da garantire l’attività lavorativa. Noi non ci stiamo.