NOMINA OIV INPS, BOERI AL CIV: PRENDERE O LASCIARE. E I LAVORATORI ASPETTANO INVANO IL SALDO 2016
Comunicato n. 72/17
In allegato la deliberazione N. 27-2017 del CIV
Il presidente dell’INPS ha inviato al CIV la terna di nomi che ha individuato per la composizione del nuovo Organismo Indipendente di Valutazione dell’Istituto. Si tratta, quasi è superfluo sottolinearlo, di tre professori universitari, che a quanto risulta al CIV, che ha avuto accesso ai singoli curriculum, non hanno maturato esperienza diretta in strutture complesse come l’INPS o in posizione dirigenziale generale presso amministrazioni pubbliche, non hanno fatto parte in precedenza di organismi di valutazione della performance come invece altri candidati che non sono stati presi in considerazione da Boeri.
Il CIV con la Deliberazione N. 27 respinge la proposta di Boeri e gli ricorda che la nomina dell’OIV avviene “d’intesa” con il Consiglio d’Indirizzo e Vigilanza che, tramite la Deliberazione N. 21 del settembre scorso, aveva aggiunto ulteriori criteri selettivi oltre a quelli stabiliti dal presidente.
L’Organo d’indirizzo e vigilanza dell’INPS propone a sua volta una rosa di sei nomi in possesso dei requisiti richiesti, facendo inoltre notare che i numerosi incarichi dei tre cattedratici individuati da Boeri comporterebbero un loro impegno limitato nell’OIV dell’INPS, mentre una struttura complessa com’è quella dell’Istituto necessiterebbe di un impegno totale.
La grana, una delle tante ormai da quando è presidente Boeri, è finita sul tavolo dei ministri Poletti e Madia. Nel frattempo i lavoratori sono ostaggio degli scontri tra gli Organi e pagano le conseguenze delle forzature del presidente. Finché non sarà nominato il nuovo OIV e non sarà approvata la Relazione sulla performance, come previsto dalla Riforma Madia, non potrà essere percepito il saldo dell’incentivo 2016.
La Riforma della Governance e la sostituzione di Boeri sono diventati due punti imprescindibili per restituire all’INPS la collocazione istituzionale che gli è propria, passata in secondo piano sotto la guida dell’economista della Bocconi che vorrebbe addirittura cambiare nome all’Istituto.