NUOVI DIRIGENTI ALL'INPS, TRA PAPOCCHI E SCORCIATOIE…
Comunicato n. 01/10
Quando c’è da selezionare nuovi dirigenti l’amministrazione dell’INPS non ne indovina una. Non si è ancora spenta la polemica sul chiacchieratissimo concorso bandito nel 2001, che ecco rimbalzare agli onori della cronaca il nuovo concorso pubblico per 35 posti di dirigente amministrativo, bloccato dal TAR del Lazio per l’incompatibilità del Presidente della Commissione a rivestire contemporaneamente l’incarico di Consigliere del CIV dell’INPDAP.
L’amministrazione INPS, nel frattempo, lamenta la grave carenza di dirigenti soprattutto nel territorio. Bene, allora si suppone si stia operando per intervenire concretamente sul problema ed assicurare alle sedi il necessario governo. Sarebbe bello, ma troppo scontato.
Sembra, invece, che stia andando avanti una procedura per l’affidamento alla società Praxi dell’incarico di reperire 10 nuovi dirigenti da destinare alla sede centrale, reclutati in base all’Art. 19, comma 6, del D.lgs. n. 165/2001.
D’altronde, avrà pensato qualcuno, con la nuova organizzazione il peso maggiore della produzione ricadrà sulle Agenzie, che saranno dirette da un funzionario apicale, mentre i dirigenti saranno allocati in sede provinciale a coordinare il lavoro delle Agenzie. A questo punto, si saranno detti, non c’è tutta questa urgenza di reperire dirigenti per il territorio, mentre in Direzione Generale, luogo notoriamente destinato ai pensatori, agli scienziati, ai santi, ai poeti ed ai navigatori, i dirigenti servono come il pane!!!
Che dire? Ci sembra che il nuovo anno continui nel solco dei precedenti e non è un bene. Siamo sicuri che ci sia un bisogno impellente di dirigenti nel territorio e, per questo, torniamo a sollecitare l’affidamento dell’incarico ai colleghi risultati idonei nel concorso pubblico la cui graduatoria, pubblicata nel ’94, è stata prorogata a seguito di successivi decreti. In questi anni l’amministrazione, invece di continuare ad utilizzare quella graduatoria, ha preferito bandire nuovi concorsi, alcuni dei quali abbiamo visto come sono andati. Oggi ci sembrerebbe doveroso e conveniente che fosse riconosciuto il diritto soggettivo di diventare dirigenti a quei poco più di venti colleghi sparsi su tutto il territorio nazionale, funzionari apicali da molti anni, di indiscutibile professionalità. In questo modo si eviterebbe un nuovo contenzioso legale, avviato di recente dagli interessati, contenendo in parte la grave carenza di organico dei dirigenti di seconda fascia, pari a circa il 30% dell’organico.
In questo nuovo anno vorremmo dall’amministrazione più trasparenza e maggiori informazioni ai tavoli istituzionali, piuttosto che essere costretti ad andarcele a cercare altrove. Vorremmo maggiore rispetto per la funzione del sindacato e non essere costretti a rivendicare l’applicazione dei contratti e degli accordi.
Sapete bene, comunque, che non viviamo di buoni propositi o di vuote aspettative, ma che siamo abituati ad intervenire giornalmente con tenacia sui problemi, fino a che non trovino una soluzione positiva. E così continueremo a fare. Buon anno a tutti.