SCORTESIE ISTITUZIONALI
Comunicato n. 33/16
Venerdì 17 giugno è arrivata una mail a nome del presidente Boeri con la quale si convocavano i coordinatori nazionali delle organizzazioni sindacali rappresentative dell’INPS per un’informativa sulla riorganizzazione dell’Istituto, fissata per il 22 giugno alle ore 10 presso gli uffici di presidenza in via Ciro il Grande a Roma.
Il 20 giugno alle ore 11:37 è arrivata una nuova comunicazione, questa volta sotto forma di convocazione ufficiale, che confermava l’incontro per l’informativa sulla riorganizzazione.
Sempre il 20 giugno, alle ore 12:39 (appena un’ora dopo), arrivava una mail che modificava l’ordine del giorno della riunione del 22, non più sulla riorganizzazione dell’Istituto ma sul Regolamento di organizzazione dell’INPS.
Arriviamo al 21 giugno e alle ore 14:30 una nuova mail comunicava che la riunione del giorno successivo veniva spostata nella sede di palazzo Wedekind e anticipata alle ore 9:30.
Trovandoci in difficoltà, abbiamo pensato che dopo le modifiche all’ordine del giorno, alla sede della riunione ed all’orario, una cortesia avremmo potuto chiederla. Abbiamo così inviato una mail al presidente e a tutto il tavolo sindacale chiedendo per problemi organizzativi di mantenere l’orario della riunione alle ore 10:00.
I problemi organizzativi riguardavano uno dei delegati nazionali della USB, che da cinque anni assiste un parente disabile e la mattina deve aspettare il cambio per uscire di casa. Abbiamo pensato che non fosse necessario rappresentare in modo circostanziato le problematiche personali ma che fosse sufficiente sintetizzarle, aspettandoci, dal presidente e dalle altre organizzazioni sindacali, la stessa cortesia istituzionale che abbiamo avuto noi nell’accettare i cambi rappresentatici dall’amministrazione. Ebbene, dal presidente e dai sindacati nessun cenno di risposta.
Siamo arrivati all’appuntamento alle 10:00 ed era già quasi terminato il giro degli interventi. Abbiamo fatto appena in tempo a dare una rapidissima occhiata al documento ed a rappresentare la nostra totale contrarietà alla sottrazione di funzioni alla figura del direttore generale, ridotto ad un semplice esecutore dei voleri del presidente, che diventa un vero amministratore delegato con ampi poteri. Non abbiamo usato giri di parole, com’è nostro costume, mentre dal clima che si respirava si capiva che le altre organizzazioni sindacali erano state ossequiose e reticenti.
La revisione della governance dell’INPS, che il governo tarda a varare, la sta facendo Boeri, disegnando un ente saldamente in mano al presidente, per tenere in ostaggio i dirigenti sia sulle nomine che sulla retribuzione di risultato. Boeri non aspetta la Riforma Madia, ha la sua in testa da realizzare, così come rinnova l’OIV a pochi giorni dall’emanazione di un DPR che modifica sostanzialmente le regole per la scelta dei componenti dell’organismo di valutazione. Il Regolamento d’organizzazione proposto dal presidente non risolve i problemi delle sedi periferiche ma al contrario li acuisce, arrivando a prevedere un coordinatore di prima fascia per le aree metropolitane che ricalca in piccolo le competenze del direttore regionale, con il quale siamo pronti a scommettere entrerà in rotta di collisione. Sulle strutture sociali non c’è scritto praticamente niente, mentre i problemi di funzionamento richiederebbero una diversa attenzione.
Nel tardo pomeriggio del 22 giugno è arrivata una nuova convocazione, questa volta presso la direzione generale di via Ciro il Grande, per venerdì 24 alle ore 10:00, per proseguire nell’informativa e dare modo alle organizzazioni sindacali di rappresentare le proprie osservazioni.
Sembra fatto apposta, ma nella stessa giornata ed alla stessa ora siamo chiamati a difendere presso l’Ufficio della Responsabilità disciplinare tre dirigenti sindacali nazionali della USB accusati di incompatibilità per il ruolo rivestito in passato nel CAF Servizi di Base e in un Centro di raccolta territoriale. Il tutto nasce da un’inchiesta della Direzione centrale Ispettorato, durata un anno e terminata con l’apertura di sei procedimenti disciplinari: tre per iscritti alla USB di una sede territoriale e tre per dirigenti nazionali USB del sindacato conflittuale dell’INPS. Il forte contrasto della USB agli attuali vertici dell’ente previdenziale ha ricevuto in risposta diverse azioni ritorsive tra cui questa. Non ci facciamo spaventare e continuiamo, noi nella massima correttezza ed a viso aperto, a denunciare le illegittimità ed a contrastare il disegno di trasformazione dell’INPS in Agenzia previdenziale dei poveri, con le banche dati messe a disposizione dei privati per alimentare la previdenza complementare.
Nella giornata di ieri abbiamo rappresentato con una mail inviata al presidente ed alle altre organizzazioni sindacali la nostra impossibilità a partecipare all’incontro, chiedendo la cortesia di spostarlo al primo pomeriggio della stessa giornata o aggiornarlo ad una data successiva. Questa volta non ci siamo limitati ad una mail ma abbiamo anche chiamato il segretario del presidente, il quale nel pomeriggio ci ha ricontattati per rappresentarci il rammarico del presidente di non poter accettare la nostra richiesta. Da parte degli altri sindacati, niente.
Tempo addietro, quando CGIL-CISL-UIL-CISAL erano guidate da altri dirigenti sindacali con i quali abbiamo discusso e battagliato anche duramente, non mancava la correttezza istituzionale di venire incontro alle esigenze rappresentate anche da una sola organizzazione sindacale. E lo stesso accadeva con l’amministrazione, con la quale la cortesia istituzionale con richiedeva comportamenti compiacenti. Oggi sono altri tempi, oggi siamo nell’era di “Non per cassa ma per equità”, lo slogan che sa tanto di umanità, ma che resta un’astratta definizione se chi la declama vuole tagliare tutte le pensioni e quotidianamente calpesta le più elementari regole del vivere civile nella comunità di lavoro.
L’USB non parteciperà all’incontro di oggi, andrà a difendere i dirigenti e militanti del sindacato chiamati a fronteggiare un esplicito attacco all’unica organizzazione che sta cercando di porre un argine alla deriva boeriana.
LIBERIAMO L’INPS