SENZA TITOLO. Breve commento al Contratto Integrativo di Ente 2007 -il testo-

In allegato il comunicato n.83/07 e il testo del Contratto integrativo

Nazionale -

Affrontiamo subito una questione. Qualunque critica muoveremo all’accordo siglato ieri pomeriggio da CGIL-CISL-UIL-CISAL ci sarà chi strumentalizzerà le nostre affermazioni per sostenere che siamo mossi dal risentimento per essere fuori dal tavolo di trattativa, oppure ci liquiderà come quelli che vogliono sempre di più etichettandoci come irresponsabili.

E allora dovremmo rinunciare ad esprimere chiaramente la nostra posizione per timore di subire critiche? Sarebbe una libertà vigilata che non abbiamo intenzione di subire.


Ma veniamo alle cose serie. Quello siglato ieri è un accordino, senza strategie organizzative e senza alcuna attenzione alla generalità del personale. Ci si continua a muovere nel vecchio solco delle indennità, pescando nel Fondo di tutti a vantaggio di pochi. Non si dà una reale prospettiva alle aree specialistiche e ci si dimentica completamente dell’area amministrativa, che da questo contratto esce bastonata. Nessuna selezione interna prevista per il 2007.


Le risorse economiche complessive sono inferiori per € 4.050.760,00 a quelle erogate nel 2006, come avevamo già scritto nel comunicato precedente N. 82 del 18 dicembre, perché ai 347 milioni del 2006 vanno aggiunti i 13 milioni del tempo reale come ci hanno più volte spiegato gli stessi firmatari di questo contratto.


Nel dettaglio torneremo a gennaio, per una lettura più approfondita del testo, quando l’attenzione dei lavoratori sarà più alta che non adesso, nell’imminenza delle festività natalizie.

Mansionismo



Il direttore generale ed il capo del personale sono venuti meno ad un impegno scritto che riguardava il TAVOLO SUL MANSIONISMO, che di fatto è già tramontato.

 

A metà gennaio 2008 convocheremo un’assemblea dei mansionisti del nord per concordare iniziative che dovranno lasciare il segno e non dare tregua all’amministrazione. Le altre organizzazioni sindacali vorrebbero liquidare tutto con l’applicazione del nuovo contratto di lavoro, obbligando i lavoratori ad effettuare mansioni superiori senza possibilità di chiedere un’adeguata retribuzione o una concreta prospettiva di crescita professionale in un tempo limitato.