SULLA MOBILITA' NAZIONALE LA CONFUSIONE E' TANTA. I SINDACATI PRESENTI AL TAVOLO SONO DEGLI INCAPACI

Comunicato n. 57/19

Nazionale -

Saranno pure tavoli che “contano”, come li ha definiti di recente la FLP, anche se, visti i risultati, nutriamo più di qualche dubbio su tale definizione, ma l’assenza della USB dai tavoli sindacali si nota eccome. Quelli che in precedenza sembravano percorsi consolidati oggi diventano una corsa ad ostacoli.

Ci riferiamo, per esempio, alla mobilità nazionale volontaria. In passato si è sempre proceduto prioritariamente all’accoglimento delle domande di mobilità regionale, lasciando alla mobilità nazionale il compito di sostituire le uscite su base provinciale e di struttura. Nella recente fase di ricognizione delle sedi, è accaduto invece che una sede come Monza fosse considerata in esubero su base regionale e carente sul piano nazionale. E questa discrasia l’ha notata solo la USB che è fuori dai tavoli.

Lo scorso 18 aprile tutte le organizzazioni sindacali presenti al tavolo, vale a dire CGIL-CISL-UIL-CONFINTESA-CONFSAL-FLP, firmavano un accordo per la mobilità nazionale a domanda vincolando il trasferimento a sole 74 sedi considerate carenti. In passato, in occasione di una consistente immissione di nuovo personale come quella che si verificherà a breve in INPS, i trasferimenti di chi era già in organico erano tutti accettati confidando di poter sostituire le carenze determinatesi a seguito della mobilità con i neo assunti, la cui destinazione teneva conto sia delle richieste avanzate che delle esigenze organizzative.

Dopo la forte presa di posizione della USB anche i sindacati che avevano firmato l’accordo sulla mobilità l’hanno sconfessato, chiedendo l’accoglimento di tutte le domande di trasferimento, anche per sedi diverse da quelle dell’elenco da loro sottoscritto. Il direttore generale è intervenuto con un messaggio che ha ulteriormente alimentato la confusione, per giunta avviando un interpello per il trasferimento in direzione generale di 50 neo assunti analisti di processo per i quali è previsto un vincolo di permanenza di cinque anni nella sede di prima assegnazione. Lo scorso 27 maggio è stato convocato il tavolo sindacale nazionale sul tema della mobilità volontaria e da parte dei sindacati presenti sono arrivate all’amministrazione solo quesiti rimasti senza risposta. Oggi è prevista una nuova riunione, mentre i tempi stringono e la confusione è enorme con notizie e smentite che si susseguono senza soluzione di continuità.

Vedremo come andrà a finire. Noi abbiamo proposto un percorso trasparente a tutela dei lavoratori interessati alla mobilità. In queste ore si parla di riaprire la procedura per permettere di presentare domanda verso sedi diverse da quelle dell’elenco allegato all’accordo sindacale. Si dice addirittura che la mobilità sarà estesa a tutti, senza vincolo di permanenza in sede, magari per giustificare i 50 trasferimenti dei neo assunti. Non sappiamo se ci sia qualcosa di vero in tutto questo: quel che è certo è che di confusione ce n’è fin troppa. L’incapacità delle organizzazioni sindacali sedute ai tavoli che “contano” è sotto gli occhi di tutti.