TICKET… E TACKETE!
Con una semplice e apparentemente innocua riga inserita all’interno della circolare N. 113 del 21/10/2009 sulla riorganizzazione dei processi di supporto (vedi punto 2.3, ultimo capoverso), l’Amministrazione preannuncia l’imminente introduzione di buoni pasto elettronici, con conseguente superamento dell’attuale sistema di distribuzione di tickets cartacei. Mentre da tempo sentiamo parlare di un aumento del valore del buono pasto, senza peraltro registrare alcun risultato concreto, non è dato sapere di più sul nuovo sistema di gestione “elettronica”, che – se introdotto – stravolgerà totalmente l’attuale servizio.
Abbiamo fatto una ricerca sui siti internet di alcune società esercenti a proposito di questi sistemi elettronici, attuati attraverso uno strumento chiamato “card”, e abbiamo scoperto che le società propongono tali sistemi proprio alle pubbliche amministrazioni, per venire incontro alle loro esigenze di contenimento della spesa pubblica.
Viene propagandato, infatti, come un sistema completamente diverso dal ticket restaurant, non perché più vantaggioso per i lavoratori che ne usufruiranno, ma perché soggetto ad una serie di vincoli e limitazioni e tale da consentire un controllo su utilizzi indebiti. Evidentemente le società esercenti hanno fiutato l’aria che tira contro i dipendenti pubblici e si stanno adeguando: oltre che fannulloni, adesso ci vogliono etichettare anche come “mangiapane a tradimento”?
Vorremmo tanto sbagliarci, ma riteniamo che l’Amministrazione, ossessionata dall’obiettivo del risparmio a tutti i costi, si stia muovendo proprio in questa direzione, secondo alcune indiscrezioni raccolte nei “corridoi”: da una parte fa credere al personale che sta “lavorando” per un aumento del valore del buono pasto, dall’altra si attrezza per penalizzarlo sulle modalità di utilizzo.
Se davvero l’Istituto si appresta ad introdurre questa bella novità, non siamo disposti a subirla passivamente. Innanzi tutto riteniamo doveroso che l’Amministrazione fornisca al più presto le necessarie informazioni, senza procedere, come al solito, in modo unilaterale e con scarsa trasparenza, allo scopo di mettere le organizzazioni sindacali e tutti i lavoratori di fronte al fatto compiuto.
In assenza di riscontri, sarà inevitabile coinvolgere le lavoratrici e i lavoratori con iniziative di mobilitazione; siamo veramente stufi di subire le conseguenze di questa sciagurata politica dei risparmi, alla quale viene subordinato tutto il resto: la funzionalità delle strutture, l’efficienza delle sedi, le condizioni lavorative del personale, e adesso anche il diritto ad usufruire dei buoni-pasto.
RdB-CUB Milano-Gioia