UN DISCO A… TRE LATI
Comunicato n. 40/10
Vi ricordate i 45 giri degli anni sessanta? Spesso un artista proponeva nelle due facciate del disco la stessa canzone, ma in versioni diverse. Oggi vogliamo andare oltre e proporvi un disco a tre facciate, un esperimento mai provato prima. Giudicate voi se non si tratta alla fine della stessa musica arrangiata in modo diverso.
LATO A
“Qualche minuto fa ero al telefono con il ministro Tremonti e con il premier Berlusconi. Penso di poter dire che le nostre richieste sono state accolte. Andiamo verso la soluzione dei problemi che abbiamo sollevato”. Parola di Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, in un’intervista andata in onda ieri sera sui TG nazionali.
Ascoltando le parole del leader degli industriali, abbiamo pensato che la sfortuna di noi lavoratori pubblici è di non avere i numeri di telefono giusti, altrimenti il ministro dell’economia e il capo del governo c’avrebbero subito accontentati, togliendo dalla manovra finanziaria il blocco dei contratti e delle retribuzioni, l’innalzamento dell’età per la pensione e le altre misure che colpiscono il pubblico impiego. Anche le regioni e gli enti locali sembra che abbiano problemi di rubrica telefonica, così si apprestano a far pagare a noi cittadini il peso dei tagli previsti dal provvedimento del governo. “Piange il telefono…”
LATO B
“Io pensavo di dover privilegiare per un breve periodo gli interessi verso il Paese ma siccome tale scelta è stata indebitamente strumentalizzata, confermo la rinuncia al legittimo impedimento. In ogni caso anticipo in questa sede la mia decisione irrevocabile di dimettermi da ministro”. Queste le parole pronunciate ieri da Aldo Brancher nell’aula del Tribunale di Milano. Il PdL ha parlato di atto di responsabilità, il PD di vittoria dell’opposizione. Nessuno ha sottolineato il fatto che un ministero “ad personam”, inventato dal premier per soccorrere l’amico inquisito, oggi sarà archiviato con la stessa facilità con la quale è stato costituito, senza rispondere in alcun modo di un simile comportamento.
E poi vengono a chiedere a noi sacrifici per fronteggiare la crisi e c’è pure chi dice che noi lavoratori pubblici dobbiamo abbozzare perché in un’altra parte del mondo del lavoro si licenzia e si finisce in cassa integrazione!!! Le risorse economiche sottratte al pubblico impiego finiscono per caso nelle tasche degli operai licenziati? Togliere diritti ai lavoratori pubblici ne fa guadagnare a quelli privati? Quanta ipocrisia e falsità serpeggia tra chi dovrebbe difendere i lavoratori e non il capitale. “La verità mi fa male lo so…”
LATO C
Veniamo alle vicende di casa INPS e vediamo se trovate le assonanze di questo lato del disco con gli altri due. L’amministrazione, ancor prima di procedere all’assunzione dei 35 vincitori del concorso pubblico a dirigente, ha quasi raddoppiato i posti portandoli a 65, mentre diversa sorte ha riservato al concorso a 50 posti di B1 amministrativo, poiché assumerà in prima battuta soltanto 40 vincitori.
C’è da chiedersi se all’INPS ci sia davvero tanta fame di dirigenti, visto che è stato licenziato un modello organizzativo che assegna ai funzionari apicali dell’area C la responsabilità di gran parte delle sedi attualmente governate da dirigenti, mentre è indispensabile ringiovanire e dare vigore al personale delle aree che deve garantire i servizi e la produttività.
E’ probabile che la musica sia sempre la stessa. Basta, infatti, scorrere la graduatoria del concorso per dirigente, per incappare in “parentele importanti” che più di ogni motivazione organizzativa fanno comprendere perché l’amministrazione ha aumentato in modo consistente i posti, mettendo quelle assunzioni al sicuro da ogni futuro intervento restrittivo del governo, mentre del concorso a B1 inizialmente non assumerà neanche tutti i vincitori, anche se ha promesso di scorrere in futuro la graduatoria per assumere anche gli idonei. “Ma come fanno i marinai…”
NON VI SIETE STANCATI DI ASCOLTARE LA SOLITA MUSICA?
DATE FIDUCIA A CHI HA REALMENTE A CUORE I VOSTRI INTERESSI.