UN INTEGRATIVO AD USO E CONSUMO DELL'AMMINISTRAZIONE
Comunicato n. 08/16
Riparte la contrattazione sul contratto integrativo 2015 ed è subito una sorpresa
“Il Trattamento Economico di professionalità TEP è soggetto a riassorbimento in caso di rinnovi contrattuali” e, anche in occasione delle progressioni tra le aree, (oggi pura utopia) si riassorbe una quota del TEP.
Tradotto, l’amministrazione avrebbe voluto utilizzare le risorse del Fondo Incentivante per finanziare sia i futuri contratti nazionali che i passaggi tra le aree A,B,C che, al contrario, sono a carico del bilancio dell’amministrazione/Governo. E’ vero che di fronte alle reazioni delle organizzazioni sindacali la delegazione trattante ha immediatamente fatto marcia indietro e cancellato il comma dalla proposta di contratto integrativo 2015, ma tanto basta per rendere esplicite le vere intenzioni che fanno da filo conduttore al suo rinnovo. Intenzioni confermate nella cosiddetta “dichiarazione congiunta” con la quale l’amministrazione subordina i passaggi di sviluppo economico, alle nuove linee strategiche e alla rivisitazione del modello di servizio che discende direttamente dal nuovo assetto organizzativo deciso unilateralmente.
Saltate le decorrenze 2014 e 2015, richieste dalla USB, l’amministrazione propone un accordo in cui non si fissano i posti da mettere a bando perché non è possibile neanche quantificare le risorse visto che i passaggi potranno essere banditi solo con decorrenza 2016 (Vedi area A) e sarà necessario preventivamente avere l’approvazione dei ministeri vigilanti sul contratto integrativo del 2016. Proprio per trovare un rimedio a tale situazione la USB si era dichiarata favorevole all’ipotesi di anticipare il valore dei passaggi, anche con un aumento dell’importo del TEP, ma i 50 euro lordi che l’amministrazione ha proposto sono stati funzionali solo ad aprire una discussione di basso profilo su un possibile incremento di cinque euro in più o in meno, ovviamente sempre lordi.
Per quanto ci riguarda abbiamo ribadito le nostre posizioni, richiamando in particolare le mancate risposte sul fenomeno del mansionismo, sull’impegno dell’amministrazione a rivedere il catalogo dei prodotti e la misurazione dell’attività di produzione, sull’utilizzo del valore economico della produzione citato recentemente anche dal presidente Boeri, che potrebbe costituire un riferimento concreto per finanziare l’equiparazione dei trattamenti economici, sulla soluzione per i vincitori di concorsi C1 per i quali l’amministrazione avrebbe inserito un provvedimento nel cosiddetto “mille proroghe”, che oggi sappiamo è stato posto in votazione in parlamento.
Di fronte al vuoto di risposte concrete ed il rilancio dell’amministrazione per un contratto integrativo 2015 scritto a suo proprio uso e consumo, l’unica vera risposta che i lavoratori possono dare immediatamente è una partecipazione in massa all’assemblea nazionale convocata dalla USB per il prossimo 19 febbraio.
Quella di oggi è la conferma, ove ve ne fosse ancora bisogno, che questa: l’amministrazione Boeri/Cioffi, non intende riconoscere nulla ai propri lavoratori che non sia funzionale ai propri interessi ed ai propri disegni sulla privatizzazione della Previdenza Pubblica.
LIBERIAMO L’INPS