UNA SCELTA DOVEROSA

Comunicato n. 10/10

 

Roma -

 

Si è svolto la scorsa settimana il XV coordinamento regionale dei delegati, a cui hanno partecipato 35 rappresentanti provenienti da quasi tutte le sedi e le agenzie del Lazio. Dubbi e perplessità sono stati immediatamente sollevati sulla proposta di rivisitazione dei CAP dell’area metropolitana romana, l’ultima in ordine di tempo fornitaci al tavolo tecnico dalla direzione regionale con apposite mappe colorate di supporto.   

I necessari parametri di riferimento (organico e carichi di lavoro) sono stati presi in considerazione solo in parte, mentre gli indispensabili “aggiustamenti” rilevati per la determinazione delle competenze territoriali riguardano, al momento, le sedi Aurelio, Flaminio, Eur e Tuscolano, in relazione sia al bacino d’utenza che ai trasporti pubblici. E’ stato anche rilevato che in molte sedi, che pure non rientrano tra quelle “pilota”, la sperimentazione sta procedendo in maniera strisciante, con tentativi neppure malcelati che, purtroppo, tendono al complessivo ridimensionamento del ruolo pubblico dell’Ente. Particolare attenzione, a questo proposito, è stata rivolta al delicatissimo periodo di congiuntura che sta attraversando la sede di Frosinone coinvolta, suo malgrado, in una pericolosa fase di riorganizzazione, peraltro imposta a costo zero.

 

Si è poi affrontato il nodo relativo alla ratifica dell’accordo sull’area metropolitana, esaminandone dettagliatamente gli aspetti di merito alla luce degli ultimi avvenimenti. Dal serrato dibattito che ne è scaturito è emerso che, a prescindere dalle modifiche sostanziali apportate al documento iniziale apparentemente “blindato” e dagli indubbi risultati ottenuti (basti pensare alle cosiddette clausole di salvaguardia), le successive determinazioni emanate senza la prevista convocazione del tavolo nazionale hanno, di fatto, inciso radicalmente sul regolare percorso della trattativa riguardante le quattro aree metropolitane, obbligando pertanto il coordinamento ad esprimersi per il formale ritiro della firma dall’accordo (vedi documento allegato).

Un segnale politico dunque ed una scelta doverosa, causata dal mancato rispetto delle più elementari regole di confronto da parte dei vertici dell’amministrazione.

 

Nel corso dei lavori del coordinamento è stato poi ribadito che, nonostante le diverse ipotesi migliorative, la proposta di uniformare, sia pure in via sperimentale per 4 mesi, l’articolazione dell’orario di lavoro in ambito regionale non può essere condivisa, perché questo argomento resta comunque oggetto di contrattazione a livello territoriale.        

 

Nel pomeriggio i lavori sono proseguiti con la partecipazione alla intensa, decisiva fase precongressuale, riguardante i delegati del pubblico impiego provenienti dalle regioni dell’ Italia centrale, che porterà a fine maggio alla nascita del nuovo sindacato di base.

 

Coordinamento Regionale RdB INPS Lazio