USB FA SALTARE IL TAVOLO SULLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E IMPONE LA DISCUSSIONE SUL MANSIONISMO

Comunicato n. 77/13

 

In allegato il volantino del “Movimento A e B” di cui diamo notizia nel comunicato

Nazionale -

USB ha imposto la modifica dell’ordine del giorno della riunione sindacale di ieri, inizialmente convocata per discutere l’ennesima proposta di accordo sulle posizioni organizzative. Nella delegazione della USB erano presenti anche lavoratori delle Aree A e B ed esponenti del “Movimento nazionale dei lavoratori delle Aree A e B”, mantenendo così l’impegno assunto con i lavoratori mansionisti nel corso dell’Assemblea del Lazio convocata da USB lo scorso 15 novembre presso la Direzione generale dell’ente.

Ad avvio di riunione la USB ha manifestato la propria indisponibilità a discutere di posizioni organizzative chiedendo che il confronto fosse spostato sui problemi del personale delle Aree A e B, per dare finalmente risposte concrete a chi più di altri sta soffrendo il blocco pluriennale del contratto e degli sviluppi professionali.

L’intervento del delegato sindacale territoriale USB di Latina, inquadrato ad  A2 da oltre 12 anni, ha messo tutti di fronte al problema concreto di chi, chiamato a garantire l’attività sulla linea prodotto/servizio prestazioni a sostegno del reddito, che il Capo del Personale ha sottolineato essere tra le  più impegnative e strategiche per l’Istituto, non ha oggi alcuna prospettiva di veder riconosciuto in termini professionali ed economici il lavoro svolto.

L’iniziativa della USB ha costretto l’Amministrazione a riconoscere la necessità di riprendere la discussione, ferma ormai da tempo, sulle competenze e sulla riqualificazione professionale. Una risposta parziale che potrebbe rivelarsi ancora una volta inadeguata, vista la fine che hanno fatto negli anni i diversi tavoli sul mansionismo per l’ostilità manifesta non tanto dell’amministrazione ma di alcune organizzazioni sindacali. Occorre dare attuazione all’accordo di programma INPS 2010/2012, come richiesto da USB, avviando con il Contratto Integrativo 2013 le procedure per le progressioni verso le posizioni apicali  in A3 e B3 e cercando al tempo stesso di ridurre sempre di più le differenze economiche con il livello iniziale dell’Area C.

Solo da parte di alcune altre organizzazioni sindacali è stata spesa una buona parola nei confronti del problema dei lavoratori delle Aree A e B. Appare così estremamente ingeneroso nei confronti della USB il resoconto pubblicato dal “Movimento”, che alleghiamo. Il “Movimento” ha toccato con mano il bisogno del supporto di un sindacato per l’indizione delle assemblee o la partecipazione alle trattative sindacali. RdB prima e USB dopo si occupavano di mansionismo in questo Ente ancor prima che nascesse il “Movimento” ed ancora oggi l’impegno su questo tema è massimo. Non si può continuare a definirsi “neutrali” rivendicando a sé in modo mistificatorio risultati ottenuti grazie alla generosità e grande disponibilità dimostrate da USB anche in questa occasione.  Che “neutralità” è quella di rimanere iscritti a organizzazioni sindacali che negli anni hanno sempre osteggiato ogni soluzione al problema del mansionismo? E’ ora che i lavoratori delle Aree A e B prendano posizione e si schierino. E’ ora di iscriversi e di sostenere la USB, assicurando quella forza necessaria a costringere l’amministrazione ad affrontare seriamente i problemi.

Nel corso dell’incontro l’amministrazione ha colto comunque l’occasione per proporre un’ipotesi di accordo sulle posizioni organizzative che prevede l’assegnazione di un budget a livello regionale con il quale  finanziare le posizioni organizzative che saranno individuate dalla Dirigenza Regionale e Provinciale.

Un’ipotesi che non abbiamo bisogno di tempo per decidere di  rispedirla al mittente, visto che oltre ad offrire l’occasione per una gestione ancora più clientelare si continuerebbero ad utilizzare le risorse del Fondo delle Aree per finanziare le posizioni organizzative e le alte professionalità (funzioni paradirigenziali), mentre la Dirigenza continuerà a distribuirsi i residui  del proprio ricchissimo Fondo per migliaia di euro pro capite.

La USB  su tale questione non intende arretrare di un millimetro e proverà  anche per il futuro a far fallire un accordo che non tutela i lavoratori e non assicura la necessaria trasparenza nel processo di selezione dei funzionari. Il finanziamento delle posizioni organizzative non deve più gravare sul Fondo delle Aree e vanno individuati criteri di selezione che garantiscano pari opportunità, trasparenza e oggettività di giudizio, così come ai lavoratori delle Aree A e B è necessario dare una risposta seria e immediata, che non può essere limitata alla convocazione di un tavolo tecnico.