DAI LAVORATORI L'INVITO A CONTINUARE LA MOBILITAZIONE
Le assemblee interregionali della scorsa settimana, svolte presso le sedi di Napoli, Roma, Milano e Bari, hanno registrato una straordinaria partecipazione quantitativa ed emotiva da parte dei lavoratori, che hanno risposto in modo convinto all’appello delle scriventi Organizzazioni Sindacali, mostrando di comprendere in pieno la gravità dell’attuale situazione aziendale, evidenziata anche dalla profonda spaccatura dei vertici dell’Istituto, che sembra ricomporsi esclusivamente nell’attacco al ruolo del Sindacato, attuando scelte unilaterali su presunti programmi o nuovi modelli organizzativi, su metodologie di lavoro e sulla produttività, argomenti sottratti al confronto sindacale.
Gli interventi hanno innanzitutto rilevato l’importanza del percorso unitario intrapreso dalle rappresentanze sindacali, evidenziando al tempo stesso profondo malessere e grande incertezza sul futuro dell’Ente e, in generale, sulle sorti della previdenza pubblica.
E’ convinzione comune che l’Ente manchi di un governo credibile, in grado di riaffermare l’autonomia dell’Istituto e di elaborare programmi che sostengano e rafforzino la funzione dell’INPS all’interno dello Stato sociale.
Altrettanto forte è il convincimento dei lavoratori e delle Organizzazioni Sindacali che occorra rafforzare l’alleanza con i cittadini utenti, anche con iniziative che rendano ancor più visibile il disagio manifestato, con l’obiettivo di far comprendere che l’attuale mobilitazione non è diretta solo a difendere i diritti contrattuali, ma soprattutto a rilanciare la funzione dell’Istituto sulla scena dello Stato sociale e a salvaguardare i servizi erogati.
Tali finalità necessitano del ripristino di un sereno clima aziendale, raggiungibile con una serie di risposte concrete ai tanti problemi rimasti irrisolti, quali:
la stabilizzazione di tutti i precari attualmente in servizio all’Istituto (CFL ed ex LSU)
l’assunzione di giovani lavoratori, con concorso pubblico, per abbassare l’età media dei dipendenti
il riconoscimento della crescita professionale, da attuare con la ripresa delle selezioni, ferme all’anno 2001, applicando criteri selettivi che garantiscano oggettività e trasparenza
l’omogeneizzazione delle retribuzioni, anche alla luce dei processi di mobilità interenti attuati in questi anni, per conseguire una reale equità retributiva
un adeguato finanziamento del Fondo di Ente per l’anno 2005.
I lavoratori, nel contempo, reclamano il pagamento degli incentivi con contratti integrativi che rispondano alle aspettative e non siano scatole vuote, nonché l’adeguamento del valore del buono pasto e la garanzia della spendibilità senza decurtazioni.
I lavoratori sono convinti che per ottenere risultati positivi occorra un Sindacato forte ed unito, capace di costringere l’Amministrazione ad attuare scelte appropriate, nell’interesse dell’Istituto e dei lavoratori.
Al contrario, il blocco del Contratto integrativo 2004, il "clandestino" trasferimento delle pratiche di disoccupazione agricola dalla Puglia all’Emilia Romagna, le recenti delibere del C.d.A. sulla produttività, su "Lavorare in tempo reale", col conseguente messaggio applicativo del Direttore Generale senza il dovuto confronto con il Sindacato (inviato durante lo svolgimento dell’assemblea in Direzione Generale !!), continuano ad essere segnali estremamente negativi.
I lavoratori, quindi, hanno dato mandato alle OO.SS. di scegliere le modalità opportune per continuare la lotta nell’attuale difficile fase.
La notizia, giunta stamani, della certificazione del CCNI 2004 da parte del Ministero dell’Economia, non è assolutamente sufficiente alla ripresa delle relazioni sindacali, che restano unitariamente bloccate su tutto il territorio nazionale.
Per ripristinare un clima sereno occorre che l’Amministrazione riconosca i lavoratori e le Organizzazioni Sindacali che li rappresentano quali indispensabili e prioritari interlocutori, fornendo risposte concrete alle richieste avanzate.
In mancanza di una radicale inversione di tendenza le sottoscritte Organizzazioni Sindacali convocheranno l’assemblea nazionale dei lavoratori dell’INPS alla quale proporranno l’indizione dello sciopero.
RdB, Cgil, Cisl, Uil, Cisal