LAVORATORI A1: FATTI E NON SOLO PAROLE!

Comunicato n.39/07

In allegato il testo impaginato

Nazionale -

La RdB-CUB del Parastato ha convocato un’assemblea nazionale di tutti i lavoratori dell’Area A per l’intera giornata lavorativa del 15 giugno presso la Direzione Generale dell’INPDAP, in concomitanza con la riunione del Comitato di settore, chiamato ad emanare la direttiva per il rinnovo del contratto di lavoro del Comparto.


Un appuntamento che arriva all’indomani dell’assemblea nazionale dell’Area B e dell’avvio del blocco delle mansioni superiori nelle Sedi dell’INPS, con la costituzione dei comitati mansionisti.


La RdB-CUB intende con queste iniziative concrete costringere le amministrazioni a rivedere completamente l’attuale ordinamento professionale arrivando, con il prossimo rinnovo contrattuale, alla cancellazione delle Aree A e B ed al passaggio di tutti i lavoratori in un’unica Area di lavoro.


E’ un progetto che la RdB persegue da tempo, ritenendo che sia il più coerente con l’organizzazione del lavoro degli Enti del Comparto e con le effettive mansioni svolte dai lavoratori.


Seguendo con coerenza questo obiettivo la RdB INPS ha chiesto all’amministrazione la certificazione delle mansioni effettivamente svolte dai dipendenti. Nel corso della trattativa per la definizione del contratto integrativo di Ente 2006, oltre a rivendicare un maggior numero di posti per le posizioni ordinamentali delle Aree A e B nell’ambito delle selezioni interne, la RdB aveva proposto la definizione di un accordo di programma che collocasse nell’Area C le mansioni prevalenti proprie dell’organizzazione del lavoro all’INPS ed individuasse un arco temporale entro il quale svuotare di personale le Aree A e B.


Un percorso ragionato, quindi, non dettato dall’esigenza momentanea di far vedere che si fa qualcosa. Un progetto ragionato, che la RdB sta portando avanti con la consapevolezza che i primi nemici sono quei sindacati che hanno firmato il contratto integrativo 2006 e che ostacolano con ogni mezzo le iniziative del sindacato di base.


E’ per questo che la RdB INPS non è minimamente interessata a far parte del “Comitato nazionale unitario degli A1”, promosso in tutta fretta da UIL, CISAL, UGL della Direzione Generale INPS a ridosso dell’ASSEMBLEA NAZIONALE DELL’AREA A convocata per il 15 GIUGNO dalla RdB-CUB presso la DIREZIONE GENERALE dell’INPDAP. Poiché circola notizia in Direzione Generale INPS di un’adesione della RdB a tale Comitato, si precisa che qualunque eventuale scelta fatta in tal senso da propri aderenti deve essere considerata unicamente a titolo personale, senza impegnare questa organizzazione in un’operazione burocratica ed autocelebrativa, che nulla ha a vedere con la mobilitazione diretta dei lavoratori.


Anche il documento di presentazione del Comitato, datato 6 giugno 2007, appare zeppo di contraddizioni e privo di un progetto complessivo.


Se è vero, come affermano testualmente i promotori del Comitato A1, che “…dal contratto integrativo 2006 non è scaturito niente di nuovo e di buono per gli A1…”, perché non si cancellano dalle organizzazioni sindacali che lo hanno firmato, invitando i colleghi a fare altrettanto?


Perché non spiegano quale sia stato “…l’impegno fin qui profuso da tutte le OO.SS.”?


Quello della RdB lo conoscono bene, dal momento che alcuni di loro, quando erano ancora custodi, sono stati ricevuti in delegazione presso i ministeri grazie alla RdB ed alle iniziative che il sindacato di base ha promosso per il loro passaggio nei ruoli dell’Ente. Così come è stata la RdB ad imporre la presenza dei custodi al tavolo di trattativa all’ARAN, quando nel 2003 si discusse della ricollocazione degli ex custodi degli immobili di proprietà degli Enti previdenziali.


L’impegno degli altri in cosa è consistito? Perché non lo spiegano i promotori di questo Comitato? Probabilmente non hanno validi argomenti e, allora, diventa più comodo mettere tutti in un unico calderone.


I Comitati promossi dalla RdB nascono dal basso, dal confronto e dall’esperienza diretta nelle Sedi. E non hanno bisogno di carta bollata o della medaglietta da apporre sulla giacca di qualche galoppino sindacale.


Anche per quanto riguarda l’ingresso in A1 dei custodi rimasti negli stabili a reddito, in attesa dell’effettiva dismissione, il Comitato UIL-CISAL-UGL omette di evidenziare che la RdB ha da tempo indicato nella modifica del protocollo del 30 marzo 2004 il passaggio necessario per accelerare i tempi dell’ingresso dei rimanenti custodi nei ruoli dell’Ente. Proprio l’inerzia delle organizzazioni sindacali rappresentate nel Comitato ha finora ostacolato la mobilitazione dei lavoratori e la soluzione piena della vertenza. Allora è chiaro che l’obiettivo è solo quello di agitare un po’ le acque senza un chiaro disegno in testa.


La RdB-CUB alcuni mesi fa ha incontrato il presidente del Comitato di settore, trovandolo disponibile a lavorare per una modifica del protocollo del 2004.

Perché non si parte da qui, coinvolgendo lavoratori e federazioni sindacali, per arrivare in breve tempo a ricompattare un gruppo di lavoratori che rischia, altrimenti, di ritrovarsi nel tempo con posizioni largamente diversificate?



I lavoratori dell’area A sono a conoscenza che CGIL-CISL-UIL hanno presentato una piattaforma contrattuale che prevede il mantenimento delle tre distinte Aree A-B-C?



Venerdì 15 giugno c’è l’occasione per incontrarsi e confrontarsi nell’Assemblea nazionale di Parastato dell’Area A, indetta dalla RdB presso la D.G. dell’INPDAP, VIA S. CROCE IN GERUSALEMME, 54 A ROMA. Quella è anche la sede del Comitato di settore.



E’ a quell’iniziativa che la RdB INPS invita i lavoratori dell’Area A e, in particolare, i colleghi A1, compresi i promotori del Comitato, per un confronto costruttivo che miri:

 

> Alla modifica dell’ordinamento professionale con la cancellazione delle Aree A e B;
> Al passaggio di tutti i custodi nei ruoli dell’Ente;
> Alla certificazione delle mansioni effettivamente svolte;
> Al riconoscimento della differenza stipendiale in presenza di riscontrate mansioni superiori.

 

Il primo obiettivo all’INPS è quello di aprire un tavolo di confronto nazionale sul mansionismo.

 

 

Tutti insieme, con coerenza,
senza furbizia o demagogia,
ce la possiamo fare!