LODI - USB OCCUPA GLI UFFICI DELL'INPS
Un gran numero di lavoratrici e lavoratori ha partecipato ieri all’assemblea presso la Sede INPS di Lodi respingendo l’attacco portato al sindacato attraverso il provvedimento disciplinare comminato al delegato USB ed eletto RSU Michele Riccardi.
Di seguito il testo della mozione approvata all’unanimità dall’assemblea, l’articolo pubblicato su “il Cittadino” nel quale si parla dell’iniziativa e le foto dell’assemblea.
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MOZIONE ASSEMBLEA INPS LODI 14 DICEMBRE 2015
I lavoratori dell’INPS di Lodi ed Agenzie, riuniti nell’assemblea convocata il 14/12/2015 dalla RSU di Sede, con la partecipazione dei delegati USB INPS della regione e nazionali,
RESPINGONO
il provvedimento disciplinare comminato al delegato sindacale ed RSU Michele Riccardi e ne chiedono l’annullamento.
I lavoratori
DENUNCIANO
inoltre un clima lavorativo ed aziendale condizionato da una direzione di Sede che determina turbativa sia nella qualità dei rapporti con i lavoratori che nelle scelte organizzative.
Lodi, 14 dicembre 2015
MOZIONE VOTATA ALL’UNANIMITA’
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Il Cittadino - LODI
Il sindacato occupa gli uffici dell’Inps: mattinata di disagi
14 dicembre 2015
Dipendenti dell’Inps in protesta, gli uffici di via Besana restano chiusi. E gli utenti sono costretti a tornare a casa. Non sono mancati momenti di grave disagio ieri mattina con gravi ricadute sui pensionati che si sono presentati agli sportelli. Oltre 50 persone si sono riunite in assemblea, al quinto piano del palazzo e poi hanno occupato l’ufficio della direttrice. A indire la manifestazione è stato il sindacato Usb che raccoglie molti iscritti.
L’obiettivo? Spingere la direzione a ritirare il provvedimento disciplinare avviato giorni fa nei confronti del rappresentate delle Rsu Michele Riccardi. Un provvedimento nato in seguito a un messaggio di posta elettronica inviato dallo stesso Riccardi ai dipendenti: un commento sulla morte del bambino immigrato abbandonato sulla spiaggia. Per la manifestazione sono arrivati anche gli esponenti dell’esecutivo nazionale dell’Usb, a partire da Luigi Romagnoli. Ma non sono mancati nemmeno, oltre ai dipendenti di via Besana, i rappresentanti delle altre sedi territoriali del Lodigiano e di quelle lombarde come Mantova, Milano, Monza, Bergamo, Sondrio, Arese e Rho. «La direttrice della sede Inps di Lodi ha preso spunto dalla mail di un collega inviata in risposta al messaggio di Riccardi - spiega Romagnoli -, ha detto che l’email del nostro esponente Rsu turbava la serenità dei dipendenti. In più contesta il fatto che Riccardi abbia utilizzato la casella istituzionale e non quella sindacale e l’abbia fatto in orario di lavoro. Il problema è che il sistema elettronico di Lodi, a differenza di quanto consenta quello di Roma, non permette di inviare foto e allegati. Non si capisce perché abbia delle caratteristiche diverse dal nostro. Non è possibile nemmeno cambiare lo stile dei caratteri. Oggi però la comunicazione richiede di essere arricchita con foto e video. Riccardi l’ha fatto presente alla direzione che però non ha tenuto conto delle giustificazioni, nemmeno dei disservizi della casella postale e del fatto che Riccardi sia anche rappresentante Usb nazionale, non solo di sede. Per noi questo è un attacco al sindacato. Tutta la sede oggi è intervenuta in sostegno di Riccardi. Non si tiene conto della funzione importante del sindacato che raccoglie i malcontenti dei lavoratori e li incanala».
L’assemblea ieri, partita alle 11, è continuata per un’ora e mezza, ed è terminata con l’approvazione di un documento nel quale si chiede all’unanimità «il ritiro del provvedimento disciplinare che prevede una multa di 4 ore e che si lamenta per la gestione del direttore di sede». Una delegazione sindacale, circa 10 persone, dopo l’assemblea, ha occupato l’ufficio della direttrice ed è cominciato un confronto che, salvo una pausa, si è protratto fino al pomeriggio inoltrato. «La direttrice - spiega Romagnoli - si è dimostrata disponibile a rivedere il provvedimento sulla base di nuovi elementi che saranno forniti dal dipendente e dal sindacato».