PERCHE' IL RAGIONIERE GENERALE DELLO STATO NON FIRMA? IL MISTERO DELLA LETTERA CHE C'E' E NON C'E'
8° GIORNO DI PRESIDIO DELLA USB AL MEF
IL PRESIDIO USB CONTINUA FINO A QUANDO LA LETTERA DELLA RAGIONERIA GENERALE DELLO STATO NON ARRIVERA’ NEGLI UFFICI DELL’INPS
> VIDEO ASSEBLEA USB DAVANTI ALLA SEDE INPS ROMA TUSCOLANO (15 ottobre 2013)
> FOTO OTTAVO GIORNO DI PRESIDIO AL MEF
Comunicato n. 64/13
La notizia che avevamo già da lunedì è che la lettera che scongiurerebbe il taglio delle retribuzioni è alla firma del Ragioniere generale dello Stato da alcuni giorni. Ma il controllore della spesa pubblica non si decida a firmarla.
Immaginiamo l’alto funzionario dello Stato intento a rigirarsi tra le mani la misteriosa missiva arrovellato da mille dubbi amletici – firmo o non firmo? Intorno i dirigenti del Ministero dell’Economia impegnati con tutto il livore accumulato verso i lavoratori dell’INPS nella macabra danza dei tagliatori di bilanci – non firmare, non firmare…
Oggi siamo tornati per l’ottavo giorno consecutivo davanti al Ministero dell’Economia per tutelare le retribuzioni dei lavoratori dell’INPS e per rivendicare una politica di salvaguardia e rilancio del welfare. Insieme a noi questa volta c’erano le lavoratrici e i lavoratori convocati in piazza da CGIL-CISL-UIL-CISAL. Tuttavia a noi certamente non serviva un incontro con qualche funzionario del MEF per sapere dell’esistenza della lettera. Di un’imminente soluzione positiva avevamo già parlato nel nostro comunicato N. 63 di lunedì scorso, eppure abbiamo mantenuto il presidio in quanto soltanto quando la lettera arriverà negli uffici dell’INPS e se ne conosceranno i reali contenuti si potrà essere certi del risultato raggiunto.
Per questo domani torneremo davanti al Ministero dell’Economia e continueremo a farlo finché la lettera non arriverà all’INPS.
Il 18 ottobre invitiamo tutte e tutti a partecipare allo sciopero generale per l’intera giornata lavorativa e alla manifestazione nazionale a Roma, che da Piazza della Repubblica ci porterà a Piazza S. Giovanni. State certi che non ammaineremo le nostre bandiere come probabilmente faranno altri. C’è un processo d’integrazione dell’INPDAP e dell’ENPALS con l’INPS da finanziare e non vogliamo che a rimetterci siano gli stessi lavoratori. C’è da difendere e rilanciare le funzioni dell’INPS per restituire servizi ai cittadini e tutelare l’occupazione dentro l’ente previdenziale. Ci batteremo insieme a chi vorrà starci, al di là delle appartenenze sindacali, al di là dei colori delle bandiere, continuando a costruire l’unità che serve.
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