RIBADIAMO IL CONCETTO, GIU' LE MANI DAL CREDITO E WELFARE
Comunicato n. 16/17
Cosa sta succedendo all’attività Credito e Welfare?
La domanda si pone a seguito delle segnalazioni che stanno arrivando in questi giorni dai colleghi del settore in merito alle difficoltà operative collegate alle nuove procedure relative agli applicativi SIN ed il collegamento a Passweb.
Il problema sembra essere dovuto solo a difficoltà di tipo tecnico, magari quasi scontate nell’avvio di un passaggio tra diversi sistemi operativi, ma il dubbio ci assale nel momento in cui apprendiamo quali sarebbero le azioni da mettere in atto per superare tali blocchi. Omettiamo di esplicitare tali modalità per non contribuire alla figuraccia sesquipedale a cui l’INPS ed i suoi lavoratori si stanno esponendo, rispetto ad un’utenza costretta a recarsi nelle sedi per chiarire la situazione relativa alla propria richiesta di prestazione, vista l’impossibilità di accedere per via telematica al sistema, altro che PA digitale!!!! Ma il dubbio iniziale cresce e si tinge di preoccupazione per le voci (troppe) che danno ormai per scontato un progetto avanzato di privatizzare l’intero settore. Abbiamo già riferito in altro comunicato sul progetto di vendita delle strutture sociali, abbandonate colpevolmente al degrado ed all’incuria, oggi siamo costretti a prendere atto di “sciocchi” blocchi delle procedure informatiche ed interventi estemporanei nei convitti, di ieri l’affidamento a soggetti privati ed ai “voucher famiglia” della gestione del “pacchetto vacanze estive”, come pure la facilitata fuga in massa verso le banche per la richiesta di mutui e prestiti, visti i più convenienti tassi di interesse praticati da queste ultime.
L’unico effetto è quello di far imbestialire l’utenza, determinando il presupposto già rodato ampiamente per giustificare la privatizzazione dei servizi pubblici. Manca solo l’affidamento a soggetti specializzati anche dell’Home Care Premium, ovvero l’assistenza domiciliare, ed il gioco è fatto. Di fronte a tale scenario è facile affermare che il buon giorno si vede dal mattino e la soppressione della DC Credito e Welfare, disposta con la riorganizzazione targata Boeri, la dice lunga sul ben meditato disegno di privatizzazione dell’attività. Per fare chiarezza abbiamo chiesto più e più volte la convocazione di un tavolo per discutere in modo esaustivo su tali aspetti, ed in particolare sulle risorse prelevate alla fonte dalle buste paga dei dipendenti pubblici e dalle loro pensioni. Ora il tempo è scaduto e l’amministrazione non può più sottrarsi ad un’ampia e chiara informazione sulla volontà di come intende garantire le prestazioni finanziate dagli oltre quattrocento milioni di euro l’anno, che la legge affida all’INPS che deve gestirli in nome e per conto dei dipendenti e dei pensionati pubblici, certamente non per soddisfare gli interessi delle società private.