SCIOPERO VERO

I MEZZI D’INFORMAZIONE QUESTA VOLTA NON HANNO POTUTO FARE FINTA DI NIENTE

 

In allegato il volantino

Nazionale -

La straordinaria protesta del 17 ottobre ha rotto il muro del silenzio e costretto telegiornali e quotidiani a parlare dello sciopero generale dichiarato da CUB-COBAS-SdL, anche se in forma incompleta e non adeguata.

 

500.000 lavoratori hanno partecipato alla manifestazione nazionale a Roma, sotto una pioggia battente che ha accompagnato l’intero corteo, complessivamente sono stati oltre 2 MILIONI i lavoratori pubblici e privati che hanno scioperato per l’intera giornata. La scuola ha certamente trainato la protesta e catturato maggiormente l’attenzione mediatica, ma molti altri settori del pubblico impiego erano presenti in forza all’interno del corteo e si sono visti e fatti sentire, così come i precari, i vigili del fuoco, i lavoratori dei trasporti, l’associazionismo per il diritto alla casa, i migranti.

 

Anche i lavoratori dell’INPS si sono mobilitati in modo straordinario, venendo a Roma da tutte le regioni con proprie rappresentanze, alcuni, come nel caso di Lodi e Firenze, portando in piazza lo striscione della RSU. I dati della partecipazione allo sciopero, riferiti al momento a circa la metà delle sedi, indicano nel 48% la percentuale di adesione, depurata delle assenze ad altro titolo. Un dato che non ha precedenti nella storia della RdB all’INPS. Chiuse al pubblico molte sedi ed agenzie. Forti disagi in quelle strutture dove, nonostante le ridotte presenze, si è deciso di aprire gli sportelli, a volte addirittura su pressione di qualche sindacato. I lavoratori hanno invece compreso che era venuto il momento di rompere gli steccati, le divisioni, costruendo la vera unità sindacale dal basso, prendendo in mano il proprio futuro e diventando protagonisti della protesta. Dopo questo sciopero generale le amministrazioni ed il governo non potranno più ignorare il profondo e diffuso malessere per i contenuti della Legge 133 del 2008, per l’attacco alla dignità dei lavoratori pubblici, per salari che valgono sempre meno.

 

Allo stesso tempo le organizzazioni del sindacalismo di base sono state caricate di maggiori responsabilità, diventando soggetto rappresentativo di massa. Da oggi niente è più come prima. Ora la mobilitazione deve continuare senza cedimenti nei posti di lavoro, proseguendo nel rifiuto di nuovi adempimenti (come il progetto FASE) o proposte organizzative (intervento sul front office), fino a che non saranno restituite ai lavoratori le risorse saccheggiate con la Legge 133. Nei prossimi giorni la RdB dell’INPS proporrà altre forme di protesta, raccogliendo prontamente gli eventuali suggerimenti che dovessero arrivare dai lavoratori.

 

Su YouTube è disponibile il filmato della manifestazione nazionale del 17 ottobre 2008 a cura della RdB-CUB INPS - (Link) -.