18 OTTOBRE: IN CINQUANTAMILA IN PIAZZA A ROMA. ALL' INPS AMPIA PARTECIPAZIONE ALLO SCIOPERO E ALLA MANIFESTAZIONE

Comunicato n. 65/13

Nazionale -

Un lungo serpentone formato soprattutto da lavoratrici e lavoratori, oltre che da migranti e richiedenti asilo, movimenti per l’abitare e per la difesa della salute e dell’ambiente, ha manifestato venerdì scorso contro le politiche di austerità imposte dalla Troika. In 50.000 e forse anche di più hanno raggiunto Roma per dare visibilità a quella parte del Paese che non si rassegna. Chi sperava di liquidare lo sciopero della USB e di altri sindacati di base come una questione di ordine pubblico è rimasto profondamente deluso.

Un lungo corteo determinato e senza incidenti ha riempito l’intero percorso da Piazza della Repubblica fino a Piazza S. Giovanni. Molto folta la presenza dei lavoratori pubblici (ai quali è stato bloccato il contratto per cinque anni e che potrebbero diventare addirittura otto), che subiscono direttamente gli effetti della politica di tagli a risorse, personale e servizi.   

 

Ne sanno qualcosa i lavoratori dell’INPS, in piazza numerosi ed impegnati in queste settimane in un duro costante scontro a difesa delle funzioni dell’ente previdenziale e delle proprie retribuzioni minacciate di un taglio di 300 euro mensili. All’INPS lo sciopero della USB, condiviso con l’ANMI – FeMEPA, l’associazione sindacale dei medici, ha registrato un’ampia partecipazione. Questi sono i dati provvisori comunicati dall’amministrazione nella giornata di venerdì:

SCIOPERANTI – Dirigenti 74 – Professionisti e Medici 397 – Area C 5.686 – Area B 1.269 – Area A 200.

TOTALE SCIOPERANTI 7.626 – ASSENTI AD ALTRO TITOLO 4.200 – PRESENTI 20.219.

 

 

Gli altri sindacati dentro l’INPS hanno già ordinato il rompete le righe, il tutti a casa. A noi sembra un grossolano errore. Dallo sciopero del 18 ottobre parte un segnale ben chiaro: i lavoratori dell’INPS, insieme a tutti gli altri lavoratori pubblici, sono stanchi di subire la politica di austerità dettata dall’Europa e rivendicano il rinnovo del contratto di lavoro, la salvaguardia delle proprie retribuzioni, il ripristino dei servizi soppressi ed esternalizzati ed in più il finanziamento del processo d’integrazione dei soppressi INPDAP e ENPALS con INPS. Per questo la USB mantiene la mobilitazione, mettendo al primo punto il pieno e definitivo recupero dei 94 milioni di euro dei progetti speciali, mentre oggi proseguirà il presidio pomeridiano al Ministero dell’Economia.