COMINCIAMO MALE (2) - L'INPS CHIEDE DI POTER PAGARE L'ALLOGGIO A CIOFFI, IL MINISTERO DEL LAVORO RISPONDE PICCHE

Comunicato n. 25/15

Nazionale -

L’INPS ha chiesto al Ministero del Lavoro se sia possibile rimborsare le spese di alloggio sostenute dal neo Direttore generale dell’ente.

 

Dal Ministero del Lavoro è arrivato un secco e motivato no. Innanzitutto il Ministero ricorda all’INPS che la retribuzione dei dirigenti della pubblica amministrazione è onnicomprensiva e non può superare quella del Primo Presidente della Corte di Cassazione, in secondo luogo lo stesso Ministero rileva che il rimborso delle spese di alloggio non trova giustificazione quando in base al contratto sottoscritto si è assegnati alla naturale sede di lavoro che, nel caso del Direttore generale dell’INPS, è ovviamente Roma.

 

Non sappiamo se il neo Direttore generale abbia presentato o meno una formale richiesta, ma certamente non poteva ignorare l’iniziativa dell’ente o essere addirittura contrario, altrimenti l’avrebbe bloccata. Il fatto in sé è grave. Siamo sicuri che per il Dott. Cioffi sono notizie che non dovremmo conoscere, al pari dell’assunzione della portavoce del Presidente. La pensiamo in modo esattamente opposto. Siamo interessati a sapere come sono spesi i soldi pubblici anche per svolgere una funzione di denuncia di eventuali abusi, come accaduto in un tempo non molto lontano proprio all’INPS.

 

Ricapitoliamo. Il Presidente fa assumere la propria portavoce con contratto di consulenza, scelta legittima ma inopportuna in un contesto di riduzione generale della spesa, ma lo stesso vertice dell’ente non si preoccupa di assicurare continuità alle funzioni dirigenziali della DCISIT che finora hanno governato il flusso e-mens e, più in generale, sembra non interessarsi alla perdita di professionalità con i pensionamenti proprio nel conto assicurativo da cui passa l’operazione “la mia pensione” che tanto sta a cuore allo stesso Prof. Boeri. Il Direttore generale, lo sottolineiamo ancora una volta certi di non poter essere smentiti, non possiede i necessari requisiti di esperienza professionale in materie attinenti ai compiti dell’Istituto come previsto dalle norme di legge. La sua nomina, quindi, rappresenta una forzatura legislativa, la stessa forzatura che si voleva fare per riconoscergli il rimborso delle spese di alloggio. Non cominciamo male, cominciamo malissimo.

 

Cosa dovrebbe dire un lavoratore delle Aree A-B-C che ha il contratto bloccato da anni, che ha subito la spending review, le ripetute riorganizzazioni, che si è sorbito i sermoni sulla meritocrazia e sulla mancanza di risorse, che è stato costretto a fare continui sacrifici?

 

Insomma, la prima impressione che si ha è che il nuovo che avanza sia già vecchio e per giunta non proprio un usato sicuro. Siamo certi che il Dott. Cioffi una soluzione ce l’avrebbe per impedire il diffondersi di queste notizie: il sindacato non dovrebbe sapere.