INCENTIVO 2014, RESTANO LE INIQUITA'. MOBILITIAMOCI PER LA PIENA INTEGRAZIONE

Comunicato n. 02/16

Nazionale -

A quattro anni di distanza dall’inizio dell’integrazione tra INPS, INPDAP ed ENPALS le retribuzioni dei lavoratori non sono state ancora equiparate. Sicuramente non lo erano nel 2014, come si può desumere dalla tabella riferita all’incentivo. E’ vero che aggiungendo i diversi istituti del TEP, SAP e ART. 23 si modifica notevolmente l’importo complessivo del salario accessorio e alcune situazioni vengono ribaltate, ma resta una evidente differenziazione stipendiale che va sanata. Solo a fine 2014 si è fatto un primo significativo passo in avanti con l’unificazione in un’unica voce stipendiale dei tre diversi istituti del salario accessorio nel “NUOVO TEP”, che tuttavia è diversificato a seconda dei livelli retributivi.

 

Fin dal 2012 la USB ha evidenziato la necessità di reperire nuove risorse,  quantificandole in circa 40 milioni di euro, per consentire l’equiparazione dei trattamenti economici senza che nessuno subisse decurtazioni, utilizzando a tale fine anche  le risorse destinate a finanziare le posizioni organizzative, che dovrebbero essere a carico dell’Amministrazione, e quelle dello straordinario, che rimangono in esclusivo uso della controparte finché restano fuori del Fondo di Ente. USB negli ultimi anni non ha firmato i contratti integrativi dell’INPS anche per queste ingiuste differenziazioni economiche che sono rimaste senza risposta.

 

Se non si reperiscono nuovi finanziamenti neanche con la contrattazione integrativa 2015 potrà essere attuata una piena equiparazione delle retribuzioni e dopo quattro anni è una situazione assolutamente inaccettabile. Dov’è il dividendo dell’efficienza promesso dalla Riforma Brunetta? Dove finisce il valore economico dell’efficienza quantificato all’INPS ogni anno in 13 miliardi di euro? Per il solo 2015 i vincoli di spesa previsti dalle Leggi di Stabilità degli anni precedenti e reintrodotti dal 2016 non ci sono, che si aspetta a finanziare il Fondo con risorse adeguate che permettano un’effettiva equiparazione delle retribuzioni?

 

Di fatto l’integrazione funziona solo sul piano disciplinare, con un inasprimento delle sanzioni che è uguale per tutti, e sul piano della produzione, con tagli indifferenziati degli incentivi, per il supposto mancato raggiungimento degli obiettivi di produzione 2015. USB non accetterà che i lavoratori paghino gli effetti di scelte sbagliate della dirigenza.

 

I vertici dell’Istituto sembrano disinteressarsi a questi problemi e varano  l’ennesima riorganizzazione dell’Istituto, da scaricare naturalmente sulle spalle dei lavoratori dell’INPS senza alcuna differenza. Di fronte a tale situazione nessuno può restare indifferente, dobbiamo mobilitarci tutti insieme contro un’Amministrazione iniqua, autoritaria e arrogante.