LETTERA APERTA AI DIRIGENTI DELL'INPS

In allegato le foto dell’iniziativa del presidio dell'USB e un’intervista al direttore generale pubblicata oggi sul Corriere della sera

Nazionale -

Mentre scriviamo non conosciamo ancora la proposta di riorganizzazione dell’Istituto che sarà presentata nelle giornate del 22 e 23 gennaio, un’ennesima riorganizzazione calata dall’alto, senza alcun confronto sindacale, i cui contenuti commenteremo una volta che saranno resi pubblici. Ci preme invece qui sollecitare la vostra attenzione su alcune questioni che riteniamo dirimenti.

 

Siete stati convocati da un Direttore generale che non ha titolo a stare all’INPS, al pari del Presidente, perché la loro nomina è viziata dalla mancanza di alcuni specifici requisiti previsti dall’art. 7 del D.L. 78 del 31 maggio 2010 per quanto riguarda il Presidente e dall’art. 12 della Legge 9 marzo 1989 N. 88 per quanto attiene invece alla figura del Direttore generale.

 

Nelle scorse settimane è inoltre emerso, a seguito di articoli apparsi su quotidiani a tiratura nazionale, che il Direttore generale dell’INPS è in aperto conflitto d’interessi, perché quando era a capo del personale dell’ENEL ha gestito l’esodo incentivato di migliaia di lavoratori per i quali non sono stati pagati una parte dei contributi dovuti, mentre oggi ha la responsabilità gestionale dell’Ente chiamato a controllare, attraverso l’attività di Vigilanza, il mancato versamento di quei contributi. All’atto della nomina il Direttore generale non poteva non essere a conoscenza del conflitto d’interessi.

 

Il Ministro del Lavoro, al quale sono state presentate due specifiche interrogazioni sulle questioni esposte, ad oggi non ha ancora fornito alcuna risposta.

 

Nell’ultimo anno l’INPS ha subito lo scippo dell’attività di Vigilanza senza che i vertici dell’Ente esercitassero nelle sedi opportune una convinta pressione. In precedenza l’attività di recupero dei crediti era stata affidata ad Equitalia. Ancora non si conoscono gli effetti che la nuova Agenzia nazionale per l’occupazione avrà sulla gestione degli ammortizzatori sociali. Le ripetute riforme previdenziali stanno ridimensionando drasticamente la pensione pubblica a favore della previdenza privata. L’informatica dell’Istituto dipende ormai completamente dalle società esterne, che si sono inserite nei processi produttivi e che si spartiscono, spesso senza gara, un’enorme torta di risorse economiche. L’INPS sembra destinato alla radicale trasformazione da ente previdenziale a struttura assistenziale, sempre più dipendente dal Ministero del Lavoro e dal MEF e sempre più somigliante nelle forme organizzative ad una struttura ministeriale.

 

Oggi l’INPS può ancora vantare preziose banche dati, sulle quali più volte il potere politico ha tentato di mettere le mani attraverso la SOGEI, la società in house del Ministero dell’Economia e delle Finanze, banche dati che risultano molto appetibili e che il Presidente mette a disposizione dei privati attraverso i VisitINPS scholars, progetti finanziati da banche e assicurazioni.

 

Il Presidente Boeri al momento del suo insediamento ha affermato che l’INPS doveva essere una casa di vetro, ma la prima cosa che ha fatto è certificare che il dirigente proposto come Direttore generale era esperto delle discipline attinenti all’attività dell’Istituto, esperienza che lo stesso dirigente interessato ha ammesso di non avere. Successivamente Presidente e Direttore generale sono andati in Parlamento ad elencare dieci criticità dell’INPS tra cui una scarsa trasparenza dei bilanci e un’informatica ferma agli anni ’90. A circa un anno dal loro insediamento non ci sembra di aver riscontrato interventi correttivi. Con un contratto contestato dalla Corte dei conti è stata assunta senza alcuna selezione una giovane laureata della Bocconi di Milano, non iscritta all’albo dei giornalisti ma collaboratrice del sito di economia lavoce.info (sito fondato dal Prof. Boeri), con l’incarico di portavoce del Presidente ed uno stipendio di € 80.000,00 annui. Con un incarico diretto, bloccato dalla Corte dei conti, si voleva affidare al Prof. Pietro Garibaldi (fondatore insieme al Prof. Boeri del sito lavoce.info) la responsabilità scientifica del progetto VistINPS scholars. Il bando per la direzione di tale progetto è stato poi vinto dal Prof. Garibaldi. Per la direzione dell’Ufficio Stampa dell’INPS sono state scartate tutte le candidature interne a favore di un incarico affidato ad un dirigente esterno. Al momento del varo de “la mia pensione” il Presidente contestò le nostre dichiarazioni affermando che il progetto era a costo zero, salvo poi lamentarsi recentemente con il governo perché nella Legge di Stabilità non sono stati previsti i finanziamenti per spedire le buste arancione.  

 

L’INPS ha un Presidente che ogni giorno irrita il Governo con proposte di ricalcalo delle pensioni con il sistema contributivo e la perdita del 20/30% del loro valore per finanziare il reddito minimo per gli ultra cinquantacinquenni che perdono il lavoro, misura che a nostro parere rappresenterebbe un ulteriore regalo alle imprese che potrebbero licenziare con maggiore facilità. Invece di avanzare proposte di rilancio del sistema previdenziale pubblico e di recupero di funzioni da parte dell’INPS, il Presidente Boeri attraverso “la mia pensione” e “mylifemyproject” sponsorizza l’adesione alla previdenza privata.

 

Le riforme Brunetta e Madia invece di riconoscervi un ruolo propositivo, di costruzione di una moderna ed efficace pubblica amministrazione nella quale sentirvi protagonisti, vi hanno assegnato la parte degli aguzzini dei vostri collaboratori con il ricatto che in caso contrario sareste voi stessi a soccombere. L’uso sempre più vessatorio del codice disciplinare, anche per reprimere ogni forma di dissenso, e l’inasprimento delle sanzioni ci sembra vadano in questa direzione. Rifiutatevi di essere soggetto passivo delle politiche del Governo e di chi dirige l’Istituto e schieratevi con chi difende con le unghie e con i denti le funzioni sociali dell’INPS. Soprattutto quanti di voi guidano le strutture territoriali e ogni giorno sono a stretto contatto con la realtà del Paese.

 

E’ il momento di dire basta, di fermarsi prima del baratro. L’INPS merita di più e di meglio. I lavoratori dell’Ente e i cittadini-utenti meritano un vostro scatto d’orgoglio. Con l’iniziativa di oggi USB lancia una campagna nazionale dal titolo “LIBERIAMO L’INPS”. Basta con le monarchie e con gli amministratori delegati: pretendiamo un governo dell’Istituto che sia collegiale e indipendente da politica e sindacati. Rivendichiamo tutti insieme la rivalutazione della previdenza sociale pubblica e un sistema di calcolo che assegni pensioni dignitose dopo quaranta anni di lavoro. Sosteniamo l’abbassamento dell’età pensionabile per non morire di lavoro e per dare lavoro ai giovani. Reclamiamo la internalizzazione dei servizi e delle attività appaltate all’esterno, tornando ad investire nell’informatica interna e nella professionalità del personale. Impediamo che sia buttata a mare la Vigilanza ma prepariamoci a recuperare questa importante attività per la tutela dei lavoratori. Esigiamo con forza un adeguato stanziamento economico per il rinnovo dei contratti nazionali di lavoro e restituiamo valore alla contrattazione integrativa non avallando scelte unilaterali e autoritarie.

 

L’INPS non ha bisogno di maghi o taumaturghi, l’INPS ha bisogno del sostegno e della mobilitazione di dirigenti e funzionari orgogliosi di essere una parte importante di stato sociale.

 

Il 19 febbraio convocheremo una manifestazione nazionale a Roma per liberare l’INPS dai nemici della previdenza sociale pubblica. Sostenete l’iniziativa, rafforzate il fronte comune di opposizione allo smantellamento del sistema pubblico.