L'ESECUTIVO NAZIONALE USB PUBBLICO IMPIEGO SCRIVE AL MINISRO SACCOMANNI PER IMPEDIRE IL TAGLIO DEI 94 MLN DEI PROGETTI SPECIALI E CHIEDERE CHE IL PROCESSO D'INTEGRAZIONE DI INPDAP ED ENPALS CON INPS SIA ADEGUATAMENTE FINANZIATO
Al Ministro dell’Economia e delle Finanze
Dott. Fabrizio Saccomanni
Via XX Settembre, 97
00187 ROMA
Oggetto: Applicazione art. 1, commi 108-110 Legge 24 dicembre 2012 n. 228.
Egr. Ministro,
in merito ai risparmi chiesti all’INPS dalla norma citata in oggetto, si sollecita Codesto Ministero ad approvare il piano presentato dall’ente di previdenza con la seconda nota di variazione al bilancio 2013, al fine di evitare che siano intaccate le retribuzioni del personale dipendente dell’Istituto.
La norma della Legge di stabilità 2013 lascia ampio margine all’amministrazione per il reperimento delle risorse richieste, prevedendo tra l’altro l’eventualità di fare ricorso ad eventuali maggiori entrate derivanti da accordi di sponsorizzazione con soggetti privati.
Il ricorso al taglio delle risorse derivanti dall’art. 18 della Legge 88/’89 è previsto dall’art. 1, comma 110 della Legge 228/2012 solo qualora non si raggiungano i risparmi richiesti attraverso le previsioni del comma 108 o altri interventi individuati dagli enti nella propria autonomia.
Non è, quindi, il caso dell’INPS, che risulta aver individuato in alternativa al taglio delle risorse destinate ai progetti speciali la decurtazione dei fondi per l’erogazione di prestiti e mutui.
Da due giorni USB sta manifestando davanti al Ministero da Lei guidato per sensibilizzare le parti in merito all’individuazione di una soluzione positiva della vertenza ed evitare la decurtazione di retribuzioni già provate dal blocco pluriennale dei contratti e degli stipendi.
Si coglie l’occasione, inoltre, per porre alla Sua attenzione gli effetti del processo d’integrazione del personale dell’INPDAP e dell’ENPALS con quello dell’INPS, in conseguenza della soppressione degli enti di previdenza dei lavoratori pubblici e dello spettacolo.
L’avanzamento di tale processo porta già oggi a lavorare fianco a fianco dipendenti ormai di un unico ente ma con diverse retribuzioni complessive. La parificazione di tali retribuzioni ha un costo di almeno 45 mln. I Fondi di ente sono bloccati dalle norme di contenimento della spesa. Ci si trova, quindi, di fronte all’eventualità che sia mantenuta una sperequazione stipendiale o che il processo d’integrazione ricada sugli stessi lavoratori che saranno costretti a rinunciare ad una parte del Fondo di ente: soluzioni che USB non accetta nel modo più assoluto.
Si chiede pertanto a Codesto Ministero di verificare con l’amministrazione INPS idonee soluzioni per il finanziamento del processo d’integrazione e la parificazione delle retribuzioni dei dipendenti.
In attesa di un riscontro alla presente si inviano distinti saluti.
Roma, 8 ottobre 2013
p. Esecutivo nazionale USB Pubblico Impiego
Luigi Romagnoli