RIORGANIZZAZIONE OUT
Comunicato n. 09/10
Quarantacinque giorni dopo la partenza ufficiale della fase di sperimentazione presso la sede pilota di Frosinone, la riorganizzazione imposta e non condivisa dalla circolare 102/09 è ancora ferma ai box, con tanti saluti al crono-programma e al meta-processo.
Ad oggi, una ventina di disposizioni (tra ordini e comunicazioni di servizio emanati dalla direzione di sede, senza contare le mail), tre successivi interventi “formativi” attivati dalla sede regionale Lazio e la recente verifica sulla stato dell'arte da parte di una delegazione appositamente inviata dalla DG, non sono bastati a fare chiarezza. Anzi.
Sfortunatamente per i colleghi, il caos organizzativo è notevole e di esso, ovviamente, sta facendo le spese anche l'utenza, che pure si voleva in qualche modo salvaguardare. Nonostante l'estrema disponibilità dei colleghi (usque tandem?), il malumore infatti è palpabile, mentre si rende indispensabile un incontro con le associazioni di categoria, con i patronati e soprattutto con i commercialisti. Ma procediamo con ordine.
Dopo l'attivazione dei “gruppi di assalto” ed il corso organizzato in fretta e furia sullo sportello immediato per i lavoratori interinali adibiti al protocollo dei documenti, nulla in realtà è stato risolto, né tanto meno definito, “sistemazione” logistica a parte.
I singoli prodotti, duplicati in aree diverse, non sono ancora stati suddivisi. La scorsa settimana, ad esempio, il DURC è passato dal front office al back office, ma le cose potrebbero ancora cambiare. Lo spezzettamento del lavoro di fatto produce problemi di non facile soluzione, dei quali tutti avrebbero fatto volentieri a meno. In pratica, si continua a lavorare come prima in ottica di processo e non potrebbe essere altrimenti. Le tanto incensate nuove procedure telematiche, che prima subivano dei rallentamenti improvvisi, ora risultano in molti casi bloccate. Nessun passo avanti, tutto è fermo.
La quanto mai opportuna verifica presso la sede regionale fotografa impietosamente la situazione ed evidenzia le segnalate criticità, confermando la necessità di intervenire con urgenza in sede con una vera formazione on the job. Naturalmente, tenendo conto di quanto (non) è stato fatto finora, organico e organizzazione del lavoro compresi.
L'unica certezza è data al momento dall'inevitabile crollo annunciato della produzione. Crollo ampiamente previsto dalla delegazione di sede centrale, che tuttavia minimizza e considera stranamente “normale” quanto sta ora accadendo, limitandosi a riallocare i prodotti senza prestare la dovuta attenzione al tunnel in cui è stata infilata Frosinone. Ma poiché non tutto il male viene per nuocere, sono stati definitivamente accantonati i fantascientifici FSP (flussi standardizzati di processo) e, sia pure tardivamente, ci si sta forse finalmente occupando dei problemi reali che attanagliano da tempo la sede.
Coordinamento regionale RdB INPS Lazio