COORDINAMENTO NAZIONALE USB P.I. INPS - FRASCATI 26 / 27 SETTEMBRE - "URGENTE UNA RISPOSTA DURISSIMA"
Comunicato n. 58/13
In allegato il comunicato in PDF
La mancata approvazione della seconda nota di variazione al bilancio INPS da parte della Ragioneria Generale dello Stato che, come tutti ormai sanno, comporterebbe il taglio di oltre 94 milioni dal Fondo Incentivante, ha costretto i delegati del Coordinamento Nazionale USB P.I. INPS, convocato per i giorni 26 e 27 Settembre, a modificare il programma dei lavori.
Immediatamente, appena avuta la notizia della pervicace posizione del MEF e dei loro rappresentanti nel Collegio dei Sindaci dell’Istituto, i delegati del Coordinamento hanno organizzato nella mattina del 26 un presidio spontaneo, sotto il ministero dell’economia e finanze, chiedendo un incontro con il Capo di Gabinetto del Ministro per informarlo sulla forte determinazione della USB di mettere in atto qualsiasi azione di protesta per impedire che, anche attraverso il taglio delle retribuzioni dei lavoratori dell’INPS, prosegua l’opera di smantellamento del sistema previdenziale pubblico.
Dopo alcune ore di animata manifestazione e presidio della piazza sotto il ministero i delegati si sono trasferiti a Frascati dove sono cominciati i lavori del Coordinamento, durante il quale abbiamo appreso che la nostra iniziativa aveva costretto il Ministero del Tesoro (Ragioneria Generale dello Stato) a confrontarsi con il Direttore generale e il rappresentante del Ministero del Lavoro, riaprendo quindi la discussione sul taglio del fondo incentivante.
I vari interventi nel Coordinamento hanno sottolineato che oltre al taglio dei 94 milioni, mancano ancora all’appello almeno altri 45 milioni a sostegno di un’integrazione che fino ad oggi, a distanza di due anni dalla soppressione INPDAP ed ENPALS, non ha prodotto alcun beneficio sul sistema previdenziale, e rischia invece di essere pagata dai lavoratori dei tre Enti.
Le tabelle sulle voci mensili del trattamento accessorio, fornite dall’amministrazione al tavolo tecnico in questi ultimi giorni, confermano quanto anticipato fin da Marzo dalla USB e chiariscono, ove ancora ce ne fosse bisogno, la bontà delle azioni di lotta nel frattempo messe in atto, in assoluta solitudine, che il Coordinamento ha rivendicato con forza contro il disegno di smantellamento del sistema previdenziale del Paese.
Dalla giornata del 27 Marzo con il Vaffancud, allo sciopero del 3 Luglio con la manifestazione sotto il Ministero del Lavoro contro il taglio di 532 milioni sulle spese di funzionamento dell’INPS, con il presidio sotto la sede del Fondo Pensione Sirio, voluto e gestito da CGIL,CISL,UIL.
Dal blocco con le catene alle auto blu, all’occupazione della sala riunioni del Collegio dei Sindaci, fino all’ultimo presidio del 26 Settembre sotto il MEF.
Il Coordinamento ha inoltre ricordato il perdurante blocco del Contratto Nazionale, che impedisce fra l’altro la vera soluzione al vergognoso ricorso al mansionismo con l’abolizione delle tre aree, evidenziando che un taglio dell’incentivo risulterebbe ancora più penalizzante per i lavoratori delle aree A e B bloccati nella possibilità di prospettive di sviluppo professionale oltre che nel trattamento economico.
A tale proposito il Coordinamento ha ribadito con forza la necessità di attuare quanto già stabilito nell’accordo di programma 2010 sui percorsi di sviluppo economico, con l’immediata riduzione delle due aree alle posizioni B3 e A3, e votato all’unanimità il proseguimento ed il rilancio delle azioni di lotta.
Entro il 31 Ottobre l’amministrazione deve infatti versare la prima quota relativa al taglio delle spese di funzionamento, tra cui ci sono anche i 94 milioni del Fondo, ed è quindi necessario mantenere alta l’iniziativa, giorno per giorno attraverso assemblee permanenti in ogni posto di lavoro senza preavviso e senza timbrature.
La gravità e la durezza delle posizioni assunte dal MEF, che si somma alla mancanza di risorse per sostenere il processo di integrazione per una cifra complessiva di oltre 130 milioni di euro, impone infatti risposte altrettanto dure che rendano esplicita l’eccezionalità della situazione, rispetto alla consueta gestione delle vertenze.Non è più possibile accettare di confinare la protesta nei ristrettissimi limiti dei preavvisi e dei permessi previsti per una contrattazione ormai del tutto saltata sotto ogni punto di vista.
I vari interventi dei delegati hanno ricordato inoltre che il cosiddetto incentivo è il frutto avvelenato della politica Sindacale di CGIL, CISL e UIL degli ultimi 15 anni, fondato sul contenimento delle retribuzioni fondamentali a favore di una retribuzione definita strumentalmente accessoria.
Un termine che ha consentito ad ogni rinnovo del contratto integrativo il ricatto degli aumenti di produzione e il riproporsi negli anni dell’intervento dei vari governi, con tagli via via sempre più incisivi fino a quello radicale di questi giorni che, oltre a far saltare definitivamente le risorse del Fondo, risulta ancora più irricevibile, visto che nel frattempo l’amministrazione ha potuto incamerare la produzione fatta a fino ad oggi.
In tal senso il Coordinamento USB INPS ha unanimemente deciso di chiedere ai lavoratori di sospendere immediatamente l’attività di produzione, attraverso il black out informatico, garantendo solo l’attività di front office all’utenza che non deve subire ripercussioni ed a cui è necessario far comprendere la gravissima situazione che si sta attraversando.
Preso atto infine che a distanza di due anni il processo di integrazione si è tradotto al momento solo nello smantellamento per altro confuso e pasticciato dei due enti INPDAP ed ENPALS, che ha reso ancora più confusa e pasticciata la riorganizzazione avviata in INPS nel 2009, il Coordinamento valuta l’integrazione assolutamente negativa l’esperienza fatta in questi mesi in quanto non c’é alcuna possibilità, per qualsiasi organizzazione sindacale, di incidere e modificare quanto già stabilito dalle Direzioni Regionali.
Una situazione che ha trovato conferma sia in occasione del confronto sull’accordo per l’emanazione dei bandi per la mobilità regionale sia per quanto riguarda il processo di sperimentazione delle sedi integrate e quello relativo all’attività di formazione, che per altro ha visto le Direzioni Regionali assumere provvedimenti profondamente contrastanti tra loro.
A conclusione dei lavori, ricordando l’appuntamento dello sciopero generale del 18 ottobre di tutta la confederazione USB, il Coordinamento ha approvato all’unanimità le iniziative da mettere in atto in ogni posto di lavoro nei prossimi giorni:
- 3 ottobre 1 giorno di black out informatico in tutto l’INPS;
- 9 e 10 ottobre 2 giorni di black out informatico in tutto l’INPS;
- 16, 17 e 18 ottobre 3 giorni di black out informatico in tutto l’INPS;
- Sostegno e promozione di assemblee spontanee senza preavviso.L’assenza dal servizio non deve essere timbrata come ulteriore forma di protesta. Va garantita comunque l’attività di informazione all’utenza;
- Interruzione dell’attività di produzione;
- Occupazione delle sedi con il coinvolgimento delle associazioni e dei movimenti dei cittadini per la difesa dei diritti sociali.